Erano in centinaia, ieri sera, nella cosiddetta “Gay Street” di Roma, a pochi passi dal Colosseo, per ricordare il 21enne Simone, morto suicida nella notte tra sabato e domenica scorsa perché gay. Tutti avevano in mano un fiore giallo o una candela, “contro le solitudini e le discriminazioni”.
Oggi, si svolgeranno i suoi funerali, nella chiesa di San Giustino Martire.
Il sit-in di ieri, iniziato con un minuti di silenzio e organizzato in memoria del ragazzo scomparso, era anche un modo per richiedere a gran voce l’approvazione del decreto legge contro l’omofobia.
Non solo. I portavoce delle associazioni gay chiedono altre azioni concrete, che agiscano sul piano della profonda solitudine personale che vivono alcuni omosessuali nel nostro Paese e che, secondo loro, è una delle prima cause del suicidio.
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