Velletri ancora contro la Bretella Cisterna-Valmontone: “Onore ai martiri di Pratolungo”
I comitati protestano contro l’impatto ambientale e sociale su uno dei luoghi simbolo della Resistenza: “Si oltraggia la storia”
Il progetto della Bretella Cisterna-Valmontone torna al centro delle polemiche, sollevando un acceso dibattito tra associazioni, cittadini e comitati ambientalisti. Se da un lato la sua realizzazione è vista come un’opera strategica per la viabilità regionale, dall’altro emergono preoccupazioni che spaziano dalla tutela dell’ambiente alla salvaguardia della memoria storica. Quest’ultima si è rivelata un nodo particolarmente sensibile, in seguito alla notizia che i terreni destinati alla costruzione dell’opera includono l’area di Pratolungo, luogo simbolo della Resistenza antifascista.
Pratolungo, la storia
Situata tra Velletri e Cisterna di Latina, l’area di Pratolungo è tristemente nota per una delle più brutali rappresaglie nazifasciste della Seconda Guerra Mondiale. Nel contesto della feroce repressione della Resistenza lungo la Linea Caesar, il 29 febbraio 1944, dodici cittadini innocenti furono brutalmente giustiziati dalle truppe naziste. Tra le vittime vi erano giovani, anziani e persino un ragazzo di soli 13 anni, Silvio Papacci.
La rappresaglia fu scatenata dall’uccisione di un soldato tedesco, colpito da Amedeo Moretti, un coraggioso contadino che aveva reagito per difendere la sua famiglia da un’incursione. La risposta nazista, secondo il famigerato Proclama Kesselring, impose la regola del “dieci per uno”, con conseguenze devastanti. I nomi delle vittime sono oggi incisi su una lastra di marmo commemorativa in via Pratolungo, a perenne memoria del loro sacrificio.
Il Comitato No Bretella Cisterna-Valmontone e il Comitato No Corridoio Roma-Latina hanno denunciato con forza il rischio che questo luogo simbolico possa essere compromesso dalla costruzione della nuova infrastruttura. “Non bastano i crimini contro la natura e i cittadini,” si legge in un comunicato congiunto, “ora si oltraggia anche la storia, la Resistenza, il sacrificio di uomini e donne che hanno dato la vita per la libertà.”
I comitati preoccupati per l’impatto ambientale e sociale
Per decenni, l’area di Pratolungo è stata un punto di riferimento per le commemorazioni della Resistenza. Ogni anno, in febbraio, istituzioni locali, scuole, associazioni e cittadini si riuniscono presso il Monumento ai Caduti di Pratolungo per rendere omaggio ai martiri. Alterare o distruggere questo luogo significherebbe, secondo molti, cancellare un pezzo fondamentale della memoria collettiva.
Oltre alla questione della memoria storica, la Bretella Cisterna-Valmontone ha sollevato preoccupazioni per l’impatto ambientale e sociale. I critici evidenziano i danni alle aree naturali protette, la perdita di terreni agricoli e le conseguenze economiche per le aziende locali. Secondo il Comitato No Corridoio, l’opera rappresenta “un esempio di pianificazione infrastrutturale miope, che sacrifica il territorio e la comunità in nome di interessi che non rispecchiano le vere priorità della collettività.”
Le istanze ambientaliste si intrecciano con le preoccupazioni culturali, dando vita a un fronte comune di opposizione che chiede la revisione del progetto. Gli esponenti di questo movimento sottolineano l’importanza di investire in infrastrutture sostenibili, come la metropolitana leggera, per ridurre l’impatto ambientale e favorire soluzioni di mobilità più efficienti.