Minacce terribili da parte di chi, con ogni probabilità, non sa nemmeno bene con esattezza cosa sta dicendo. E lo fa con una naturalezza preoccupante, per nulla intimorito che queste sue gesta possano essere immortalate da qualcuno e diventare una qualche “prova” inconfutabile a suo carico.
Dopo l’episodio di Lucca, che ha visto un docente minacciato e trattato con estrema durezza da qualche bulletto da strapazzo (agghiacciante quel: “Si inginocchi, professore”), è il turno di Velletri e di un altro video girato coi telefonini, che ieri è rimbalzato nei telegiornali: “Te faccio scioglie in mezzo all’acido, te mando all’ospedale, prof”… “La macchina non la vedi più”… “Ti faccio c…”
La vittima, stavolta, è stata una professoressa di un Istituto tecnico del Comune ai Castelli. L’episodio risale a un anno fa, ma solo ora è finito all’attenzione della Procura di Velletri. Come? Ovviamente grazie alle condivisioni su Facebook. Come se minacciare in quel modo, in chiaro stile mafioso, un insegnante… Sia qualcosa di divertente, da sottoscrivere, postare e divulgare il più possibile per i nostri ragazzi. Il fatto, increscioso e senza alcuna giustificazione, è stato oggetto di un’informativa che i carabinieri hanno trasmesso di recente all’ufficio del pubblico ministero.
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