Cronaca

Velletri. Processo bimba investita all’asilo: a giugno la sentenza

La piccola Lavinia Montebove è stata investita da una macchina nel parcheggio dell’asilo nido “La Fattoria di Mamma Cocca” a Velletri, in provincia di Roma. Il tragico incidente risale al 2018 e la bambina, all’epoca dei fatti, aveva appena 16 mesi. L’udienza di discussione del processo è fissata per lunedì 19 giugno 2023. La bimba, che ora ha 6 anni, vive in stato vegetativo in conseguenza dell’investimento subito.

La maestra e l’investitrice a processo

Lavinia Montebove ha visto la sua vita cambiare inesorabilmente cinque anni fa, nel 2018. La bimba, che all’epoca aveva un anno e quattro mesi, è stata travolta da un’auto nel parcheggio dell’asilo nido di Velletri dove i genitori erano soliti portarla.

A processo ci sono la maestra, accusata di abbandono di minore, e l’investitrice che dovrà difendersi dall’accusa di lesioni colpose gravissime. La decisione è stata emessa dal giudice Eleonora Panzironi nel corso della breve udienza tenutasi presso il tribunale della cittadina laziale. Lunedì 22 maggio si terrà un’udienza interlocutoria che servirà a verificare i documenti del fascicolo processuale. Le udienze, dopo 4 mesi, sono riprese stamattina (8 maggio 2023) per legittimo impedimento della conducente che ha partorito da poco tempo.

Le parole dei genitori di Lavinia

La mamma di Lavinia ha pronunciato parole di speranza affinché si arrivi a una sentenza prima dell’estate: “Come famiglia siamo soddisfatti. Speriamo che dopo tutto questo tempo si arrivi alla possibilità di una sentenza prima dell’estate e siamo felici del fatto che il giudice abbia preso questa decisione. Durante il processo è stato già tutto detto e fatto per capire e conoscere la verità dei fatti, non serviva altro. Giustizia per Lavinia!”.

Il padre di Lavinia ha sottolineato l’importanza di arrivare con celerità a giudizio per scongiurare il rischio prescrizione: “A quasi 5 anni dall’incidente, finalmente dovrebbe arrivare la sentenza. Speriamo bene. Speriamo di ottenere giustizia. Questo è solo il primo grado e dobbiamo correre perché il rischio prescrizione non è scongiurato. Però siamo contenti di come sia andata l’udienza di oggi”, ha concluso il genitore.

Claudio Troilo

Vengo da Pescara ma vivo a Roma. Ho studiato lettere moderne e filologia moderna all'Università La Sapienza, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la musica, il cinema e lo sport.

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