Ventotene, Guardia di Finanza recupera un’anfora di 2100 anni fa
Attorno al traffico illegale di reperti ruotano enormi interessi economici che alimentano un vasto mercato clandestino
Un’anfora romana vecchia di 2100 anni riposava sul fondale dell’Isola di Ventotene. Ma ora, grazie all’operazione congiunta della componente subacquea della Stazione Navale di Civitavecchia con l’ausilio del guardacoste “G.210 Finanziere Marra” e del B.S.O. 124 e con il supporto dell’elicottero della Sezione Aerea di Pratica di Mare, il prezioso reperto torna alla luce.
La squadra dei sub della Stazione Navale di Civitavecchia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della provincia di Latina, ha recuperato alcuni importanti reperti nelle acque pontine, tra cui l’anfora romana di epoca repubblicana perfettamente conservata.
I reperti, portati in superficie utilizzando dei palloni di sollevamento e delle reti apposite, sono stati trasportati all’interno della Caserma G .di F. “Finanziere Mare Francesco Nunziale”, dove sono stati immersi in vasche con acqua dolce per permettere la desalinizzazione.
Si tratta di un’anfora utilizzata per il vino e tipica dell’area Tirrenica. Questo manufatto ebbe la massima diffusione tra la fine del II e la metà del I secolo a.C.. Alti reperti sembrano riconducibili alle cave di tufo dell’Isola. Probabilmente si tratta del naufragio di un’imbarcazione in partenza dall’isola stessa.
Il Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia è da sempre impegnato a fianco delle Soprintendenze Archeologiche del Lazio nell’espletamento di attività di vigilanza delle principali aree archeologiche marine e nella tutela e salvaguardia dell’immenso patrimonio archeologico dello Stato.
Attorno al traffico illegale di reperti ruotano enormi interessi economici che alimentano un vasto mercato clandestino, anche internazionale, nonché attività di riciclaggio di denaro di provenienza illecita.