Veroli, scappano senza pagare il conto: è caccia a due neo sposi
Altro che “se scappi ti sposo” qui gli sposi se ne sono andati lasciando al ristoratore il conto da pagare per il banchetto di nozze
Un menù concordato con gli sposi e i genitori di lui per circa settanta invitati. Bevande incluse, 8.000 euro. Una cifra che, sempre da accordi tra gli sposi e il ristoratore, andava saldata il mercoledì successivo al ricevimento.
Solo che quel mercoledì gli sposi non si sono presentati al ristorante. Non erano più in Ciociaria, non erano nemmeno più in Italia. L’ultima notizia li dava atterrati all’aeroporto di Francoforte, con molta probabilità diretti in Polonia, paese di origine della sposa.
Scappano senza pagare il conto: la storia
Siamo in un tipico ristorante della Ciociaria, tra Veroli e Boville Ernica. Il ristorante ha la possibilità di ospitare banchetti di nozze, così una coppia locale si presenta per prenotare.
Lui, imprenditore edile sulla quarantina, è del posto mentre la sposa, 25 anni, è originaria della Polonia sebbene da anni possieda una regolare residenza a Roma. Al momento della prenotazione, come di consueto, al ristorante viene lasciato un acconto.
Qualche centinaia di euro sul totale pattuito di 8.000. La promessa era di saldare tutto il mercoledì successivo alla cerimonia.
La fuga di miele e l’insolvenza fraudolenta
Spariti, nessuno sa dove siano. Il gestore del ristorante, dopo aver atteso invano che i due si presentassero a pagare il conto ha iniziato a fare ricerche per il paese. Nessuno sapeva dove fossero, nessuna notizia nemmeno dei genitori dello sposo anche loro raggiunti dal gestore alla ricerca del proprio denaro.
Alla fine, il ristoratore ciociaro si è rivolto ai carabinieri sporgendo denuncia contro la coppia di neo sposi per “Insolvenza fraudolenta”. I Carabinieri della caserma di Ferentino hanno così avviato le indagini e ricostruito parte degli spostamenti dei due scoprendo che dopo il matrimonio hanno preso un volo diretto a Francoforte assieme ai genitori di lui e non si esclude che siano tutti diretti in Polonia dove la ragazza ha la sua famiglia di origine.
I due rischiano una multa fino a 516 euro e la reclusione fino a due anni, non solo. La querela per insolvenza fraudolenta non esclude la possibilità per il creditore di agire anche in via civile per ottenere il pagamento che gli è dovuto e il risarcimento del danno se dimostrabile.