La Valmontone del 2028 sarà quella che abbiamo pensato mentre scrivevamo il programma. Sarà una città trasformata dagli interventi di riqualificazione che abbiamo previsto, la maggior parte dei quali già finanziati, e da tutte le opere che realizzeremo su scuole, ambiente, viabilità, servizi, cultura. La cosa a cui tengo di più è il Green village, un’importante struttura sportiva polivalente con piscina, campi da tennis, pallavolo, calcetto e calciotto per la quale abbiamo già avviato le progettazioni e le procedure per il rilascio di tutte le autorizzazioni. Sono convinta che, grazie all’affidabilità e alla credibilità mostrata in questi anni, nel 2028 Valmontone sarà un’altra città.
L’Outlet e il parco giochi sono il motore attrattivo della città: come valorizzarli dal punto di vista commerciale e turistico?
Questo è un percorso che è già stato avviato negli ultimi anni. Il Valmontone Outlet, infatti, è uno dei 13 soggetti privati che hanno aderito alla Dmo “L’Arte da bere – Le dimore del vino”, l’ambizioso progetto che il comune di Valmontone ha messo in piedi per valorizzar il turismo, insieme al Comune di Piglio e ad altri cinque soggetti pubblici (compresi l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e diversi istituti scolastici). Un valido progetto se pensiamo che è giunto quindicesimo, in graduatoria, tra i 91 presentati e gli appena 25 finanziati. L’obiettivo è quello di rendere la città e i nostri prodotti attrattivi per parte dei circa 8 milioni di visitatori che ogni anno vengono al polo turistico integrato e già nell’ultimo anno abbiamo fatto diverse iniziative in collaborazione con l’outlet. E’ una realtà importante con cui c’è un’ottima sinergia.
Il turismo non è fatto solo dalle visite della domenica: come incentivare l’arrivo e la permanenza dei visitatori? Come rendere Valmontone una città turistica?
Una città diventa turistica quando riesce, nel tempo, a rendere “turistica” la mentalità di tutti: attività, aziende, cittadini. Ci vuole del tempo e, soprattutto, ci vogliono progetti che stimolino i valmontonesi a cogliere le opportunità che il turismo può darci. Bibere de Arte è lo strumento per fare questo percorso coinvolgendo, oltre a Valmontone, anche gli altri luoghi di interesse che il territorio offre.
Senza contare che il nostro Palazzo Doria Pamphilj, grazie ai restauri e alle molteplici attività che ci sono ubicate, è stato individuato dalla Regione Lazio come unico luogo in tutta la provincia di Roma per ospitare uno dei cinque “ATELIER Arte, Bellezza e Cultura (Abc)” del Lazio, con uno stanziamento complessivo di ben 7 milioni di euro.
Si tratta di un progetto integrato per la valorizzazione culturale e la promozione turistica del territorio attraverso il sostegno alle imprese, la qualificazione delle risorse umane (studenti, docenti e giovani disoccupati e inoccupati) e le attività seminariali rivolte alle scuole secondarie di secondo grado della Regione. Il Palazzo, in quanto Atelier, diventa così attrattore culturale e turistico per realizzare percorsi tesi a sviluppare innovazione e digitalizzazione, migliorando connessione e inclusione sociale.
Qual è la sua idea di mobilità sostenibile?
Con la Rete di Imprese, altro grande traguardo raggiunto in piena pandemia, abbiamo ottenuto un finanziamento da Regione Lazio (120 mila totali) che ci consente di realizzare a Valmontone il bike sharing, con una stazione centrale che, tramite app e software dedicato, gestirà 5 stazioni in 5 punti strategici della città per far muovere i visitatori agevolmente utilizzando 25 e-bike. Un progetto che verrà implementato grazie ad un ulteriore contributo di Città Metropolitana (140 mila euro in due anni).
Si parla molto di decoro, che cosa fare nel concreto per rendere Valmontone una città più accogliente? Comprendendo anche i colli ovviamente…
In mente abbiamo una Valmontone completamente riqualificata. Dopo Piazza della Repubblica, che è sotto gli occhi di tutti, abbiamo iniziato i lavori di riqualificazione della scalinata delle vittime civili che, con un nuovo assetto e una nuova illuminazione, si collegherà con la Collegiata con un effetto scenico molto bello. Poi ci sono ulteriori interventi che realizzeremo di sicuro: dalla riqualificazione di Piazza Umberto Pilozzi (già finanziata per 800 mila euro), che ci permetterà di dare un nuovo respiro al centro.
Abbiamo, ancora, la riqualificazione dell’area di via Bettino Craxi e Prato della Madonna (finanziato per un milione di euro) mentre, rispettivamente per 120 mila euro e 162 mila euro, andremo ad ampliare via Aprano e via della Tota, con la realizzazione di un parcheggio. Una volta trasferita la scuola, verrà anche riqualificata Piazza Europa, con annesso parco urbano, verde e arredi, per dare respiro e vivibilità all’intero quartiere. E non ci fermiamo al centro: a Colle Santo Giudico, ad esempio, andremo a realizzare una piazza e un’area verde e così, progressivamente, nei colli dove mancano spazi in cui vivere il senso di comunità.
La frase che molto spesso si sente dire dai giovani è che a Valmontone non c’è niente. Cosa fare per rispondere alle loro esigenze in termini di movida, eventi, iniziative, spazi di aggregazione?
In una Valmontone più bella e vivibile crescerà il desiderio di aprire locali rivolti ai giovani. In tal senso dobbiamo approvare un regolamento per il centro urbano che consenta di incentivare l’utilizzo di alcuni locali chiusi e inutilizzati. Penso, ad esempio, ai tanti bandi per i giovani che avviano delle attività e dobbiamo metterli in condizione di avere voglia di fare qualcosa che attragga i loro coetanei. Noi, come Comune, vogliamo incrementare gli eventi nei mesi estivi, sia a livello culturale che dando modo all’associazione delle Cantine di avere appuntamenti periodici nel corso di tutto l’estate.
Nell’ipotesi ballottaggio, con chi potrebbe allearsi o sostenere?
E’ evidente che non ho nulla da condividere con una coalizione nata avendo come unico aggregante la sete di potere e la voglia di rivalsa e costituita, in larga parte, da quei personaggi che hanno caratterizzato gli anni più bui della politica valmontonese. Con l’altra candidata, al contrario, non ho alcuna preclusione a ragionare, nel concreto, sui programmi e sugli obiettivi.
La campagna elettorale si sta per chiudere. Quale il momento più emozionante e se c’è qualcosa che non rifarebbe?
Tanti sono stati i momenti emozionanti, dalla partenza di dicembre alla presentazione della candidatura, agli incontri con le famiglie e con i quartieri. Sentire il calore delle persone mi ha emozionato molto, mi ha confermato che ci sono modi diversi di vivere la politica.
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