Riceviamo e pubblichiamo:
Su alcuni quotidiani, in un' intervista rilasciata dal Primo Cittadino di Vetralla, Sandrino Aquilani, dal titolo “ Sindaco, mestiere sempre più difficile” leggiamo: "La politica non serve più di tanto, al primo posto c'è la conoscenza della macchina amministrativa, poi del territorio e saper valutare le priorità nella scala dei bisogni del cittadino".
Verrebbe da chiedere al Sindaco di Vetralla, su quali basi viene fatta questa netta distinzione, visto che il termine politica che deriva da “polis”, fin dai tempi di Platone, è l'arte di amministrare la cosa pubblica, che la “macchina amministrativa” è soltanto uno strumento di quest'arte. La politica è anche l'arte di guadagnare consensi dai cittadini i quali sperano che, la riposta fiducia, si traduca in una gestione che soddisfi i bisogni di chi vuole vivere in una cittadina in condizioni ottimali.
Non mi sembra che il sindaco di Vetralla, come tantissimi altri sindaci d'Italia, sia stato eletto per aver presentato un curriculum vitae nel quale si certifica “la conoscenza della macchina amministrativa”. Il primo ruolo di un sindaco è di ascoltare i bisogni dei cittadini e attivarsi (possibilmente) per soddisfarli, se vanno a beneficio di tutta la collettività. Sicuramente sono deprecabili le critiche condite di insulti, ma sono comunque delle voci di protesta che non possono essere tacciate con indifferenza.
In una piccola cittadina come Vetralla (che non è Roma, Milano o tante altre grandi città), il sindaco non dovrebbe aspettare che arrivino le proposte in Comune come i baroni medievali accoglievano le preghiere del volgo. Il sindaco di una piccola città ha il dovere di uscire dal “Palazzo” e incontrare i cittadini nella loro quotidianità. Dovrebbe interessarsi direttamente delle esigenze degli operatori economici, dovrebbe in prima persona controllare il buon esito dei lavori pubblici, dovrebbe cercare gli esponenti del mondo della cultura e dell'arte per raccogliere idee che possano fare di Vetralla un centro di attrazione turistica, tutto questo dovrebbe farlo in prima linea con l'ausilio attivo e concreto dei suoi assessori.
Nello stesso articolo il primo cittadino di Vetralla afferma che Internet e Fecebook fabbricano protagonisti che non hanno letto neanche un copione, dimenticando che anche questi sono diventati uno strumento politico, alla stessa stregua delle manifestazioni di piazza e dei comizi di un tempo. Se si minimizza sulle critiche espresse in diverse forme dai cittadini, è segno che non si hanno risposte da dare e che, probabilmente, la “macchina amministrativa” ha bisogno di un cambio di olio per non gripparsi.
E' opportuno ricordare che il ruolo di sindaco non è mai stato un mestiere, altrimenti vi si accederebbe per pubblico concorso, il ruolo di sindaco è una missione che prevede l'assunzione di responsabilità (l'etimologia della parola responsabilità è saper dare risposte), quindi il sindaco di Vetralla dovrebbe dare più risposte piuttosto che trincerarsi in difesa dalle critiche dei cittadini.
Gennaro Giardino
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