Vi sblocchiamo l’Assegno di Inclusione | L’INPS salva tutti: c’è già chi prenota le vacanze estive
Finalmente è arrivata una bella notizia per i cittadini italiani: ecco la grande novità dell’INPS sull’Assegno di Inclusione.
Una fetta della popolazione potrà contare su un’indennità utile a dare supporto ai nuclei famigliari fragili.
Una news poco incoraggiante ha gettato nello sconforto i contribuenti che percepivano l’Assegno di Inclusione, ma ora è emersa tutta la verità: facciamo chiarezza sull’ex “Reddito di cittadinanza”.
Verifica a chi sarà riservata la forma di sostegno al reddito messa a disposizione dallo Stato italiano.
Svelato il motivo per cui alcuni possono già festeggiare per la forma di sostegno al reddito erogata dallo Stato.
Assegno di inclusione, la bella notizia per i cittadini italiani
Come forse saprai già, lo Stato italiano assicura ad alcune categorie di cittadini il cosiddetto reddito di cittadinanza. Questa forma di supporto al reddito però a partire dal primo gennaio dello scorso anno è stata sostituita dal cosiddetto Assegno di Inclusione noto con la sigla Adi. L’Assegno di inclusione è stato riconosciuto con il DL 48-2023 e da allora molte famiglie hanno potuto contare su questo su questo strumento prezioso, messo a disposizione dal Governo.
Sul sito web istituzionale dell‘INPS, ovvero l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, si legge che l’ADI è riservato gli utenti in condizioni di fragilità e serve a facilitare l’inserimento in percorsi di formazione e di politica attiva del lavoro. Proprio all’INPS è riservata l’attività di monitoraggio e questo ha fatto vacillare le convinzioni di tanti cittadini preoccupati dalla possibilità di perdere l’assegno di inclusione. La verità però, a quanto pare, è un’altra. Scopriamo che cosa è emerso nei giorni scorsi.
Inps, la verità sulla forma di sostegno economico
A far preoccupare i cittadini è stato il caso di un utente che percepiva l’ADI e che si è vista portar via l’Assegno. Il Tribunale, nella Sezione Lavoro, però ha fatto valere il suo diritto a poter contare sul denaro erogato dallo Stato. Ma come mai può accadere di vedersi bloccare questo contributo? L’Assegno di Inclusione è riservato solo ed esclusivamente ai cittadini che vivono in una famiglia nella quale almeno un componente sia affetto ad disabilità, o sia minore o sia un contribuente con un’età di almeno 60 anni o in condizione di svantaggio. Al fine di assicurare che la forma vada realmente a vantaggio dei cittadini fragili o svantaggiati, il Governo ha stabilito per l’INPS, come abbiamo appena anticipato, il diritto a revocare il contributo.
Questo però, come si legge anche sul sito www.casertanotizie.com, non significa che l’ente preposto alla previdenza sociale possa arbitrariamente decidere di sottrarre la titolarità dell’ADI a chi ne ha diritto. L’attività di monitoraggio è basata su controlli mirati, rivolti verso le famiglie che percepiscono l’Assegno di Inclusione e che non abbiano indicato redditi derivanti da nuove attività lavorative. Questo avviene perché tutti i titolari dell’ADI in caso di variazione del reddito o della composizione del nucleo familiare sono obbligati a darne tempestivamente comunicazione al Governo, attraverso l’INPS. Dunque per gli altri non deve esserci alcun timore di perdere l’Assegno.