Venerdì 14 il preside del Liceo Scientifico Majorana, a Latina, ha fatto una circolare che vietava agli studenti l’utilizzo del telefono in classe. Da lunedì il divieto è stato messo in pratica dai professori.
La circolare prevedeva che gli studenti mettessero i propri telefoni in una scatola, sin dalla prima ora, per poi recuperarli al termine dell’orario scolastico.
La ragione di tale scelta è stata il numero di segnalazione di cyberbullismo solo nel primo mese del nuovo anno scolastico, nel liceo di Latina. Un professore è stato ripreso a sua insaputa e il video poi è stato caricato su internet. Foto di alcuni ragazzi che sono stati sbeffeggiati o insultati in rete.
La soluzione più rapida e drastica ideata dal preside è stata quella di togliere lo smartphone ai ragazzi della scuola.
Durante tutto il fine settimana la notizia si è diffusa tra tutti i liceali e insieme alla notizia si diffonde anche il dissenso per questa scelta.
Ieri mattina, alla prima ora, un professore chiede ai suoi studenti di consegnare i telefoni, nel rispetto della circolare emanata. Gli studenti inizialmente si oppongono, manifestano il disappunto che si è creato nel weekend, ma alla fine cedono alla richiesta.
Una ragazza del secondo anno chiede se rischia che il telefono le venga rubato e se la scuola lo ricomprererebbe nel caso in cui ciò avvenga. Il docente non sa darle alcuna certezza e la giovane studentessa rifiuta di consegnarlo.
Per tutta risposta riceve una nota sul registro, e poi anche altre nel resto della mattinata, di fronte ai suoi continui rifiuti.
La ragazza scoppia a piangere. Chiede di andare in presidenza e chiama la famiglia a casa. Si presenta il fratello con due amici, poi il padre, per parlare col Preside, ma che non riceve senza appuntamento.
A questo punto scoppia la lite e la polizia è stata costretta a intervenire per riportare tutti alla calma.
Questo provvedimento è stato preso anche in altre parti d’Italia, come in Valle d’Aosta e anche a Bologna e a Firenze.
Un provvedimento sicuramente molto duro per intervenire nel maggior strumento di distrazione nelle aule negli ultimissimi anni, a differenza di una decina di anni fa, in cui ci si distraeva per parlare col compagno. Probabilmente questo però non è il modo migliore per tenere concentrati gli studenti.
Soprattutto, questo non è il modo adatto per far smettere gli studenti di fare i bulli su internet, con professori o compagni.
Un Preside questo dovrebbe saperlo e potrebbe invece creare un programma, affiancato da psicologi esperti in bullismo, per far capire i danni del bullismo.
La studentessa che si è rifiutata di consegnare il telefono potrebbe avere diverse ragioni, che i professori e il preside, in primis, avrebbero dovuto ascoltare.
La ragazza avrebbe potuto essere una delle vittime di bullismo o di cyberbullismo, e i suoi timori del furto del telefono potevano essere abbastanza fondati.
Oppure, la ragazza potrebbe non vivere, con la famiglia, in una situazione economica tale da permettersi un nuovo telefono con facilità.
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