La Lav (Lega Anti Vivisezione) scende in campo contro il sindaco di Rocca di Cave (Roma) Antonio Scipioni, che con un'Ordinanza dello scorso 30 luglio ha proibito alla cittadinanza di "somministrare cibo a cani e gatti randagi a meno che, in merito ai gatti, si costituisca una colonia felina al di fuori del centro storico, adeguatamente autorizzata dalla Usl di competenza". Non è la prima volta che la Lav e l'amministrazione comunale di Rocca di Cave si trovano a discutere sulla questione. In un comunicato firmato da Ilaria Innocenti, responsabile cani e gatti, viene ricordato come circa due anni fa il primo cittadino di Cave era stato diffidato per un'ordinanza analoga, che fu poi costretto a ritirare.
Ora sembra proprio che si sia tornati al punto di partenza, con la Lav che attacca: "Il sindaco – prosegue il comunicato – a distanza di due anni, ritenta dunque illegittimamente di affamare i randagi e lo fa con motivazioni pretestuose come quella 'che alcuni cittadini continuano a somministrarre arbitrariamente a cani e gatti alimenti indistinti potenzialmente pericolosi per la salute degli stessi, perlopiù sul suolo pubblico', alimenti generici e non controllati, che secondo il primo cittadino, potrebbero causare agli animali danni di non facile guarigione, nonché degrado delle aree di somministrazione".
La Lega Anti Vivisezione Onlus teme che con l'Ordinanza i cani e i gatti, anziché migliorare la loro salute, rischierebbero un peggioramento che aumenterebbe il rischio di contrarre malattie. Non convince nemmeno la motivazione secondo la quale il provvedimento proteggerebbe gli animali dal rischio avvelenamento: " Posto che ogni divieto di somministrare cibo ai randagi è illegittimo – continua la nota diffusa dalla Lav – le problematiche citate nell’Ordinanza si risolvono solo con una corretta educazione dei cittadini, anche attraverso incontri pubblici sul tema degli avvelenamenti e corsi di formazione per tutor di colonie feline".
Poi l'affondo: "Il Sindaco Antonio Scipioni, anziché vigilare sull'osservanza delle leggi e delle norme relative alla protezione degli animali presenti sul territorio comunale di cui egli, ai sensi del DPR 31 marzo 1979, è responsabile, impedisce addirittura la cura e la tutela degli animali senza famiglia da parte di coloro che se ne vorrebbero occupare, con grave rischio per la loro sopravvivenza, fatto questo che potrebbe configurare il reato di maltrattamento".
I margini di dialogo sembrano essere ridotti, essendo la Lav convinta che "il sindaco ritenta di affamare i randagi con motiviazioni prestestuose". A stretto giro è arrivata la risposta del sindaco, che sul gruppo Facebook "Sei di Rocca di Cave se" ha postato: "Rocca di Cave èun paese civile ed educato.Tutti gli animali, compresi i gatti, vengono sfamati, addirittura accogliamo le mucche di notte. C'è stato solo un problema specifico in un luogo che cercheremo di risolvere. Rilassatevi, i gatti mangiano tutto il giorno. La nostra amministrazione punta a risolvere tutti i problemi, dalle mucche che girano la notte ai cani non randagi che girano la notte o che di giorno infastidiscono i passanti". La battaglia sembra essere appena cominciata.
Le misure principali contenute nell'ordinanza firmata dal Sindaco Gualtieri
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