L’Onorevole Maria Veronica Rossi, novella deputata al Parlamento europeo ha tuonato contro l’iniziativa dell’Irlanda di apporre sulle bottiglie di vino un’etichetta con la dicitura “Nuoce gravemente alla salute”. La decisione della Repubblica d’Irlanda è stata avallata dall’Unione Europea.
La Rossi ha 34 anni ed è originaria di Ferentino, in provincia di Frosinone. Nella Lega svolge il ruolo di responsabile provinciale dei giovani. Oltre a ricoprire l’incarico a Strasburgo, alla parlamentare è stato conferito anche l’incarico di Commissario della Lega ad Anagni e a Ferentino (entrambi comuni in provincia di Frosinone). Come dichiarava ad aprile: “Dividerò i giorni della settimana tra Bruxelles e Strasburgo, e i restanti sarò in giro per la provincia di Frosinone”.
Così si è espressa l’onorevole Rossi: “Nuoce gravemente al buonsenso”. “Dovrebbe essere questa l’etichetta che andrebbe apposta su certi provvedimenti legislativi che circolano in queste ore in Europa. L’iniziativa dell’Irlanda, con l’avallo dell’Unione europea, di apporre sulle bottiglie di vino la dicitura “Nuoce gravemente alla salute” mi sembra una forzatura gratuita sulla cui attendibilità scientifica sarebbe francamente il caso di approfondire il discorso prima di lanciarsi in giudizi netti”.
“C’è tutta una letteratura che parla – prosegue la deputata – degli effetti benefici del vino per cui appare davvero surreale tutto quello che sta accadendo in questi giorni. Mi resta difficile capire come, ad esempio, la carne sintetica, realizzata in laboratorio, sia un prodotto che rientra magicamente nella categoria dei virtuosi, mentre il vino improvvisamente venga messo in quella dei cattivi. E’ evidente che l’abuso, così come nel caso anche di altri alimenti, può portare gravi problemi alla salute, ma un consumo moderato penso che sia più che tollerabile”.
“Sarebbe stato, forse, – dice l’onorevole – più opportuno pensare a un’etichetta che mettesse in guardia dalle conseguenze dei consumi eccessivi di alcol e che non lanciasse un messaggio “psicologicamente terroristico” tout court. Mi sarei aspettata da parte dell’Europa la promozione di una campagna seria contro l’alcolismo e gli abusi, non certamente una crociata, non si sa bene in nome di quale logica o a vantaggio di chi, contro un prodotto che, guarda caso, è un’eccellenza italiana nel mondo”.
“E allora il richiamo al buonsenso. Nell’Europa che tutto vuole controllare – conclude Maria Veronica Rossi – torna in maniera strisciante una sorta di proibizionismo e si conducono strane battaglie non per tutelare la qualità, l’eccellenza, ma per tutelare gli interessi di pochi. A questo gioco al massacro non ci sto e mi schiero al fianco dei tanti imprenditori e produttori italiani, del Centro Italia, del Lazio e della provincia di Frosinone che vedono oggi minacciati anni di lavoro e di sacrifici da un’iniziativa irragionevole e nefasta”.
Il dibattito è aperto anche in campo scientifico con gli esperti che si dividono sui possibili danni che il vino può apportare alla salute. La Sima, Società italiana di medicina ambientale, esprime tutte le perplessità sull’attacco che il vino italiano sta subendo: “L’attacco al vino italiano non ha nulla di scientifico, e a confermarlo sono i numeri degli istituti di ricerca.
Non si comprende perché ci si concentri sui rischi legati al consumo di vino nascondendo ipocritamente sotto il tappeto le polveri sottili responsabili secondo l’Eea di oltre 400mila decessi prematuri ogni anno in Europa”.
“La stigmatizzazione del vino da parte dell’Irlanda, che come si sa non produce vino, crea una turbativa all’interno del mercato“, commenta il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, ribadendo il concetto che “riteniamo scorretta l’azione dell’Irlanda perché una cosa è informare e invitare alla moderazione, che riteniamo giusto, una cosa è dire che un prodotto a prescindere dal quantitativo che si assume fa male”.
Di segno opposto, invece, è il prof. Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs: “Molto bene. Non possiamo che essere contenti del fatto che in Irlanda sia passata questa legge. Si tratta di una politica che va bene perché l’alcol è negativo, è cancerogeno e quindi tutto quello che si può fare per diminuire i consumi è importante”.
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