Legati al letto per un giorno intero, picchiati, affamati e abusati sessualmente. Sono sette gli indagati nell’operazione dei carabinieri di Montefiascone e del Nas che ha portato alla scoperta di una casa di riposo degli orrori a Latera. Tra gli indagati figurano sei operatori socio-sanitari, di cui tre arrestati e attualmente in carcere, mentre gli altri sono stati sospesi dalla professione. Coinvolto anche il responsabile della struttura.
Ventuno le vittime individuate dagli investigatori: anziani fragili spesso incapaci di difendersi. Nella struttura per anziani “Villa Daniela”, situata tra le campagne di Latera, sono emersi gravi episodi di maltrattamenti. M. P., responsabile della struttura, è indagato a piede libero. Gli operatori socio-sanitari C. B., M. C. e M. T. si trovano in carcere con l’accusa di maltrattamenti aggravati. Altri tre OSS, due uomini e una donna, sono stati sospesi dalla professione per periodi compresi tra due anni e sei mesi.
Al momento, i difensori degli indagati mantengono il riserbo. «Aspettiamo la chiusura delle indagini, poi visioneremo gli atti raccolti dagli inquirenti», hanno dichiarato. L’inchiesta, coordinata dal PM Flavio Serracchiani, è partita lo scorso aprile in seguito a diverse denunce presentate dai familiari degli ospiti. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni audio–video attraverso telecamere nascoste.
«Sono emersi comportamenti contrassegnati dall’applicazione di contenzioni agli anziani, che attraverso bende o altri strumenti venivano legati ai letti. In un caso, un’anziana è rimasta legata per più di 24 ore. E poi episodi di incuria e negligenza nella custodia dei degenti. Al vaglio ci sono anche episodi di somministrazioni di farmaci, rispetto ai quali bisogna verificare se ci fosse o meno a monte un piano terapeutico o una regolare prescrizione», ha spiegato Serracchiani.
Il procuratore di Viterbo, Paolo Auriemma, ha sottolineato: «I fatti accertati sono stati diversi e a carico dei singoli soggetti. La responsabilità non è della struttura ma personale dei singoli soggetti. Questo ufficio di Procura ha portato la propria attenzione sui diritti delle persone fragili e ha tra le proprie priorità l’attenzione alle frange deboli della popolazione».
Le indagini dei carabinieri Nas e della compagnia di Montefiascone sono state supportate anche dalle segnalazioni di ex dipendenti della struttura, che hanno denunciato gli abusi. Le telecamere installate nella casa di riposo hanno documentato vessazioni psicologiche, aggressioni fisiche e autentici atti di violenza sessuale. In particolare, una anziana degente sarebbe stata oggetto di abusi reiterati, con approcci sessuali insistenti e toccamenti delle parti intime, anche mediante un bastone. In un episodio, gli abusi sarebbero avvenuti mentre la donna era legata al letto con strumenti di contenzione.
Le indagini hanno inoltre evidenziato episodi di malnutrizione, somministrazione di farmaci ansiolitici e immobilizzazioni frequenti dei pazienti tramite fasce o bende. Nei prossimi giorni, i sei indagati sottoposti a misure cautelari o interdittive saranno ascoltati durante l’interrogatorio di garanzia davanti al GIP Savina Poli, che ha firmato l’ordinanza.
*Immagine di archivio
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