Categorie: Cronaca

Viterbo Civica: la buca dimenticata

Lo scorso cinque marzo, la sosta di un camion di tonnellaggio superiore al consueto, lasciò una ferita profonda nel cuore antico della città, in piazza del Gesù, una delle più belle di Viterbo. Una grossa voragine si aprì a pochi passi dalla chiesa citata da Dante nella sua Commedia. Fu uno scandalo enorme, per giorni i giornali strillarono per lo scempio arrecato, in altri luoghi si sarebbe immediatamente provveduto alla sistemazione di una piazza di tale bellezza e significato storico artistico; invece, chi di dovere nulla fece se non recintare la buca.

Chiunque capitava a Viterbo in quei giorni avrebbe visto questa voragine recintata e avrebbe potuto benissimo scambiarla per un cantiere archeologico, difatti moti turisti credettero in qualche ritrovamento eccezionale, per giustificare una buca di quelle dimensioni nel cuore della città. L'amministrazione comunale, giunta quasi alla fine del suo mandato, scelse di lasciare in eredità alla nuova giunta il problema della voragine a piazza del Gesù. La nuova giunta, insediatasi nei primi di giugno, dovendo stringere i tempi perché su quelle stesse pietre, a breve avrebbero dovuto sostare i gazebo, la pedana e le seggiole per Caffeina, scelse la soluzione più drastica e risolutiva. Di tutta fretta si risolse a chiudere la voragine con una bella colata di cemento, incuranti di tutto il patrimonio che c'era sotto, come ben sapevano i tombaroli che erano stati una delle cause del problema.

Esteriormente si coprì il tutto con una spolverata di catrame, un vero e proprio sfregio tra i lastroni medievali. Alle proteste dei cittadini l’amministrazione garantì che si trattava di una sistemazione provvisoria dovuta all'emergenza, che nel giro di sessanta giorni sarebbe stato smantellato e la piazza avrebbe riavuto la sua bella pavimentazione originaria. I sessanta giorni passarono in fretta, la colata di catrame continuava a deturpare una delle più belle piazze della nostra città e il Comune taceva. Per fortuna in città era cominciata un’ondata di partecipazione collettiva per i beni comuni, dei cittadini solleciti, rappresentati da Viterbo Civica, associazione che si occupa appunto della valorizzazione dei beni comuni, segnalarono alla stampa che, mentre l'amministrazione comunale continuava a tacere, anche la fontana di piazza delle Erbe presentava un abbassamento di livello dovuto a infiltrazioni d'acqua.

Anche in questo caso, oltre agli articoli sui giornali e a tante belle parole il Comune ha continuato nella sua politica d’immobilismo. Intanto piazza del Gesù non poteva restare ignorata, quello sfregio di catrame, è un dolore fisico per ogni viterbese che si rispetti, così nei giorni scorsi alcuni rappresentanti di Viterbo Civica hanno chiesto di essere ricevuti dall'architetto Gai, funzionario del settore Lavori Pubblici. Il presidente dell'associazione suddetta si è recato nella sede di via Garbini, verso la fine di settembre per avere notizie sulla sistemazione di piazza del Gesù e sollecitarne i lavori. In quel momento l'architetto Massimo Gai non ha potuto ricevere i volontari, perché impegnato in una riunione della massima urgenza. La sua segretaria, molto gentilmente, si fece lasciare i dati e il numero di telefono dell'associazione, assicurando che sarebbero stati richiamati per una spiegazione. La chiamata non arrivò mai.

Viterbo Civica dopo qualche giorno decise di ritornare in via Garbini, fu ripetuto all’incirca il copione della prima volta, funzionario in riunione e segretaria che prese i dati e le motivazioni della visita. Di nuovo nessuna chiamata. La stessa scena si è ripetuta identica anche una terza volta. Ovviamente ancora nessuna spiegazione è stata data al cittadino, né tramite telefonata, né tramite un appuntamento. I motivi dell'incontro erano stati bene esposti già dalla prima volta, volevamo sapere i tempi che occorrevano da parte del settore lavori pubblici per iniziare la sistemazione della piazza. Ma per l'ennesima volta nessun segnale da parte loro.

Noi vogliamo ricordare (da cittadini uguali a tutti gli altri) che i funzionari pubblici sono pagati per dare spiegazioni anche al cittadino singolo, come all’intera comunità, viceversa ci dispiace costatare che il funzionario preposto continua a ignorarci. A questo punto non sappiamo più cosa pensare e delusi da questa vicenda, lasciamo a voi tutti, libera interpretazione.

Redazione

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