Viterbo, introdotta l’imposta di soggiorno tra le polemiche

Previsti pagamenti che vanno da un minimo di un euro a un massimo di 3,50 per alberghi, pensioni e b&b

Novità in arrivo per coloro soggiorneranno a Viterbo. Il Comune ha infatti approvato un imposta di soggiorno per alberghi, pensioni e bread and breakfast. Sono previsti pagamenti che vanno da un minimo di un euro a un massimo di 3,50. I costi varieranno in base alle stelle delle strutture. La maggioranza ha votato compatta il provvedimento, bocciando la richiesta delle opposizioni, di fissare la tariffa minima dell'imposta a 50 centesimi e la massima a 3 euro. 

La bocciatura di queste proposte ha scatenato parecchi malumori tra le opposizioni, in particolare in Forza Italia, che accusa il sindaco Leonardo Michelini di impostare la discussione sul bilancio dedicandosi esclusivamente all'introduzione di nuove tasse, eludendo problemi importanti come l'arsenico nell'acqua e i rifiuti. Forti perplessità sono state mostrate dal M5S, che giudica errata la tempistica della decisione assunta dalla maggioranza e da Viterbo 2020, che teme serie ripercussioni per gli imprenditori che dovranno farsi carico della tassa, in modo da non farla pagare ai clienti

Ora che il provvedimento è stato approvato, si apre la discussione su come utilizzare il denaro derivante dall'imposta di soggiorno. L'assessore alle Attività Produttive, Giacomo Barelli, ha lanciato questa proposta:"A partire dal bilancio di previsione 2015 la destinazione del gettito sarà stabilita da una delibera di consiglio comunale. In questo modo c’è un controllo, oltre che dibattito, sull’utilizzo. Perché dobbiamo fare chiarezza, quest’imposta non serve a coprire buchi in bilancio e chi lo sostiene, dice falsità".

Le acque sembrano lontane dal placarsi e la sensazione è che questa imposta farà discutere a lungo.

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