Due ergastoli trasformati in una condanna a vent'anni di reclusione; le pene di 16 e 12 anni inferte in primo grado ai due "pali", ridotte rispettivamente a 10 e 8.
La Corte d'Appello di Roma ha fatto sconti agli autori dell'omicidio di Ausonio Zappa, il professore 82enne rapinato e massacrato di botte nella sua villa di Bagnaia, alla periferia di Viterbo, nel marzo del 2012. L'anziano morì dopo alcuni giorni di coma per le percosse ricevute con calci, pugni e una spranga di ferro.
Vent'anni, dunque ad Adrian Saracil e al diciannovenne Cosmin Oprea; 10 anni di carcere per
Trifan Petrica (figlio di una ex badante della vittima) e 8 per Daniel Oprea, ventenne il primo,
di cinque anni più grande il secondo.
La Corte ha deciso poco fa, mitigando di fatto quanto stabilito dai giudici viterbesi con rito abbreviato nel primo grado.
Una differenza di pena dovuta al fatto che solo i primi due sono entrati nella villa e hanno aggredito il proprietario di casa.
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