Viterbo, stretta alla Malamovida: la Sindaca vieta gli alcolici
La sindaca Chiara Frontini ordina la stretta alla Malamovida con l’ordinanza antibivacco volta a prevenire il degrado nel centro storico e nelle aree sensibili di Viterbo
La sindaca Chiara Frontini ordina la stretta alla Malamovida con l’ordinanza antibivacco volta a prevenire il degrado nel centro storico e nelle aree sensibili di Viterbo, in vigore da oggi, 12 luglio fino al 30 settembre. Questa misura vieta di “sedersi, sdraiarsi o dormire sul suolo pubblico, su soglie, pavimentazioni, muretti, gradini di edifici pubblici e privati, scolastici e universitari, monumenti, fontane e luoghi di culto, e sugli arredi urbani“. Sarà invece permesso utilizzare le panchine pubbliche solo in modo consono, rispettando il senso civico, senza disturbare o imbrattare.
Inoltre, è proibito “mangiare e bere occupando con alimenti, contenitori, sacchi, carte o altri oggetti il suolo pubblico, soglie, pavimentazioni, muretti e arredi urbani“. Le zone interessate dall’ordinanza includono Viale Trento e le vie limitrofe, il Sacrario e l’intero quartiere di San Faustino, Via dell’Orologio Vecchio e le vie limitrofe, il quartiere medievale di San Pellegrino e la frazione di Bagnaia.
Stop agli alcolici; troppa violenza
A causa di episodi di violenza e micro-criminalità, è stata emessa una seconda ordinanza che impone restrizioni sugli alcolici, anch’essa in vigore da oggi fino al 30 settembre. Per ristabilire il decoro, l’ordinanza vieta il consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione e contenitore dalle 16 alle 7 del mattino, e il possesso di alcolici finalizzato al consumo immediato (eccetto nelle superfici autorizzate). Inoltre, è vietata la vendita per asporto di alcolici dalle 21 alle 7. Queste misure sono applicate all’interno del centro storico, a Viale Trento e nelle zone limitrofe, e nella frazione di Bagnaia. Il provvedimento è stato adottato per affrontare il problema della Malamovida e le numerose occasioni di tensione che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Recenti avvenimenti hanno suscitato un forte allarme sociale, e queste ordinanze mirano a preservare il decoro e la vivibilità della città.