Viva Trump: tassando i vini francesi rilancia i nostri bianchi e rossi
Meno male perché le esportazioni pur in crescita, non sono state un successo: abbiamo realizzato performance lontane da quelle d’oltralpe
Non tutti i mali vengono per nuocere. I dazi imposti da Trump sull’agroalimentare europeo potrebbero favorire il vino italiano negli Stati Uniti. Nella black list americana, infatti, è finito il vino francese ma non le nostre bottiglie di rossi e bianchi e questo potrebbe favorirci perché, "fino ad oggi – ha spiegato a la Stampa Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere presentando alcune novità di Vinitaly 2020 – le nostre esportazioni in Usa pur in crescita, non sono certo state un successo perché abbiamo realizzato performance sotto la media e molto lontani da quelle d’oltralpe".
L’Osservatorio curato con Nomisma ha appena aggiornato il report e i risultati richiedono l’elaborazione di una strategia nazionale per l’export. "Anche nel mercato statunitense – prosegue Mantovani – la crescita a valore è arrivata al più 3%, contro una media delle importazioni vicina all’otto per cento e con la Francia che cresce quasi di cinque volte il dato italiano facendo registrare un + 14%".
Mantovani ritiene che i dazi potranno cambiare le carte in tavola, ma il report di mercato dice che a oggi quella italiana è la crescita minore tra i top 6 fornitori.