Vivere in provincia: Palestrina, culla della Dea Fortuna
La città della musica polifonica, della dea Fortuna primigenia, del ricamo “Punto Palestrina”la città del diavolo: il Faust di Thomas Mann
La città della musica polifonica, della dea Fortuna primigenia, del ricamo “Punto Palestrina”, la città del diavolo: il Faust di Thomas Mann! Quante Palestrine ci sono da scoprire e da vivere nella sua lunga storia che inizia prima di Roma?
Vivere in provincia: Palestrina
Nel tentare di segnalare, proporre, mete ideali per ricominciare a vivere, non troppo lontano da Roma ma abbastanza per sfuggire al traffico, ai costi alti degli affitti, per far fronte alle spese che salgono e nel contempo respirare un’aria più salubre, approdiamo a Palestrina.
Alla ricerca del piacere di riscoprire la socializzazione con le persone, il contatto umano con gli artigiani e con i commercianti e magari anche i condomini. Abbiamo fatto ampi giri nel Lazio e ora andiamo a Palestrina, una città di quasi 22mila abitanti, che vede crescere il popolo dei residenti anno per anno, raddoppiando quelli degli anni ’70. Ci sono anche gli stranieri. Un 10%, per lo più rumeni e albanesi.
La città della Dea Fortuna Primigenia
Tutto sommato la città vede pochi turisti per quello che meriterebbe, inspiegabilmente, perché Palestrina è nata ancor prima di Roma e conserva testimonianze che vanno dall’epoca repubblicana fino alla seconda Guerra Mondiale, dalla quale uscì semidistrutta la parte medievale, ma riportando alla luce strutture romane.
Da evidenziare senza dubbio i superbi resti del tempio della Fortuna Primigenia, luogo di culto fondamentale dell’antichità, diviso in due parti e disposto su sei terrazzamenti. Una porzione dell’edificio è stata inglobata dal seicentesco palazzo Colonna-Barberini costruito nell’XI secolo sopra il luogo del Santuario. Quello che vediamo oggi non è tuttavia l’edificio originale. Nel XV secolo fu demolito e ricostruito. Al suo interno ospita il Museo Archeologico Prenestino.
Palestrina è ben collegata, in 40 minuti d’auto si va a Roma
Dista da Roma circa 40 km alle pendici dei Monti Prenestini nella piena campagna Romana.
Il nucleo urbano sorge a 450 metri, sull’antica città latina di Preneste, che dà il nome alla via consolare, con la quale si può raggiungere Roma in poco più di 40 minuti. Ugualmente si può passare per l’A1, autostrada per Napoli, uscendo al casello di Valmontone o passare per l’A24 per l’Aquila uscendo al casello di Tivoli e poi seguendo le indicazioni per Palestrina.
Ci troviamo in provincia di Roma, a sud-est, ed è raggiungibile in treno percorrendo la tratta che collega Roma a Cassino e scendendo alla Stazione Ferroviaria di Zagaro; da qui si prosegue in bus, in tutto ci vogliono 50 minuti circa. Non c’è un bus diretto da Roma a Palestrina. Tuttavia, ci sono servizi di Cotral, in partenza da Roma Termini a Palestrina via San Cesareo. Il viaggio, compresi i trasferimenti, richiede circa un’ora e 8 minuti e questo in bus è il più economico.
Converrebbe più comprare che affittare immobili
La maggior parte degli abitanti risiede nel centro, con un nucleo originario di aspetto medievale su un colle. La parte moderna va gradualmente espandendosi verso il basso. Il resto della comunità è distribuito nelle frazioni di Carchitti, Muracciola e Valvarino, in vari aggregati urbani elementari e in case sparse.
A Palestrina può essere più conveniente trasferirsi se si tratta di investire in un immobile, magari anche non in centro, viste le distanze brevi tra centro e periferie. Negli ultimi anni i prezzi al metro quadro sono diminuiti nella provincia di Roma ma restano alti. Ad agosto 2023 il prezzo era di 2.726 €/m².
Mentre Roma ha un costo medio di 3.313 €/m² Palestrina offre la possibilità di acquistare immobili a 1.407 €/m², meno della metà di Roma. Nei dintorni solo Genazzano e Capranica Prenestina offrono prezzi più a buon mercato, rispettivamente 889 €/m² e 826 €/m² mentre località come San Cesareo (1.479€/m²) e Zagarolo (1.417€/m²) hanno prezzi medi più alti.
Gli affitti sono in aumento nella provincia e Palestrina è al livello delle media della zona con 8,56€/m² più o meno come Zagarolo (8,19€/m²), San Cesareo (89,45€/m²) e Labico (8,61€/m²). Molto meno del prezzo più alto di Santa Marinella che arriva a 19,28€/m² e della media della provincia di Roma che è di 14,49€/m². Significa poter abitare in case più spaziose e allo stesso prezzo di Roma ma non nei casermoni di periferia, oppure permettersi appartamenti o villette con vista sulla campagna e le coltivazioni di uva e di ulivi.
La musica e il merletto, due arti per cui palestrina è famosa
Palestrina diede i natali ad un compositore che rivoluzionò il mondo della musica: Giovanni Pierluigi da Palestrina. Una statua a lui dedicata si trova nella piazza centrale. La casa natale, dopo essere stata trasformata in un museo che ospita gli arredi d’epoca ed altre testimonianze, è diventata un vero e proprio centro culturale che attira ogni anno musicisti provenienti da tutto il mondo, curiosi di approfondire il genere musicale del grande compositore.
Per gli appassionati di ricamo, Palestrina custodisce, nella tradizione delle sue ricamatrici, uno stile prezioso la cui origine si perde nei secoli: il Punto Palestrina. È un ricamo che si lavora al contrario, con nodi piccoli (picot) e grandi. I manufatti sono preziosissimi e valgono decine di migliaia di euro. Oggi è possibile assistere a lezioni di ricamo prenestino e ammirare le opere finite, grazie all’Associazione Ricamo Prenestino.
I fratelli Mann e l’idea di trasferirsi a Palestrina cento anni fa
I fratelli Heinrich e Thomas Mann, circa cento anni fa si trasferirono a Palestrina, da Lubecca, per almeno un paio d’anni. Perché? Non per gli affitti e per il traffico ma perché Palestrina è ricca di testimonianze archeologiche, rinomata per la salubrità dell’aria e quindi utile alla malattia polmonare di Heinrich, inoltre era anche la residenza di uno dei musicisti più amati da Thomas, Giovanni Pierluigi.
Qui i due fratelli scrissero alcune delle loro celebri opere. Thomas iniziò la stesura de I Buddenbrook che gli valse il Nobel per la letteratura nel 1929. I riferimenti a Palestrina entrarono nella novella Storia di rocca dei fichi e nel romanzo La piccola città. Fu Thomas che decise di ambientare nella piccola città laziale una parte de Il dottor Faust, ispirandosi a una leggenda popolare tedesca.
Thomas immaginò la stipula del famoso patto fra il diavolo e Adrian Leverkhun, musicista e protagonista della storia. In uno scenario che si rifà a quello de I fratelli Karamazov di Dostoevskij, del bellissimo Dorian Gray di Oscar Wilde e della meravigliosa opera in versi del Faust di Goethe. Il compositore cedeva alle lusinghe diaboliche di Satana. Ventiquattro anni di genio e assoluta creatività musicale, in cambio della dannazione eterna della sua anima. Perciò, Palestrina da quel momento si identificò anche come “la città del diavolo“.
Una città che è soprattutto un museo a cielo aperto
Il Quotidiano del Lazio se ne occupò brevemente in un articolo del 10 ottobre 2019, ante pandemia: “Palestrina, la città più antica di Roma con una vitalità londinese”. Trasferirsi qui può essere piacevole se si ama l’arte antica e medievale. Le sue vestigia sono molte e importanti. Possiamo solo accennare alle cose più rilevanti. I romani la rasero al suolo dopo aver sottomesso il suo territorio e il suo nome ricompare poco prima dell’anno mille, come Civitas Praenestina, appartenente ai Conti di Tuscolo. In seguito vi hanno dominato i Colonna fino al 1630, quando il castello con il borgo venne venduto ai Barberini.
La Chiesa di Sant’Agapito è stata eretta anch’essa su un tempio pagano ed ha un campanile romanico del XII secolo, un portale di marmo del 1503, una meridiana di epoca romana, citata da Varrone e i dipinti di Girolamo da Sermoneta.
Gli altri monumenti di pregio sono la Chiesa di Santa Rosalia, del 1656 e quella di San Francesco, accanto al Convento del XV secolo. Ci sono poi la Chiesa di Sant’Antonio Abate e il Convento carmelitano del XVII secolo. Il Monastero delle Clarisse e la Chiesa di Santa Croce del 1565. La Chiesa di Santa Lucia, infine, con un esterno semplice e un interno ricco di decorazioni.
Nei dintorni il Museo del Giocattolo a Zagarolo e il Castello di Genazzano
A circa 1,5 km dal centro si trovano i resti della Villa di Adriano. Mentre andando fuori dell’abitato, verso i Monti Prenestini si può raggiungere il borgo di Guadagnolo, dista solo 24 km, e successivamente, dopo un altro chilometro e mezzo il Santuario della Mentorella. Genazzano è a poco più di 12 km da Prenestina e merita una visita. Qui si trova il Castello Colonna, un palazzo fortificato, una delle dimore storiche della Rete Regionale del Lazio. A San Pietro Romano, circa 5 km, uno dei borghi più belli d’Italia, c’è la Rocca dei Colonna che sovrasta il paese. Infine a Zagarolo (7 km), stazione di arrivo del treno da Roma, si trova il Palazzo Rospigliosi che ospita il Museo del Giocattolo e anch’esso inserito nelle Dimore Storiche del Lazio.
L’economia prenestina punta ancora molto su uva, legno e turismo
Prenestina è resa fertile dai numerosi corsi d’acqua che confluiscono nei fiumi Aniene e Sacco. La porzione meridionale del territorio comunale è caratterizzata dall’alternanza di vigneti e colture cerealicole. A nord la nuda roccia calcarea affiora da una rada boscaglia di roverella, paliuro e orniello.
Sta via via ridicendosi il numero degli addetti all’agricoltura a vantaggio di altri settori, soprattutto del terziario. La produzione di cereali e uva è ancora piuttosto consistente. Vivace il settore industriale, particolarmente dinamico nei comparti della lavorazione del legno e dei metalli nonché della produzione di apparecchi medicali.
Un’altra fondamentale risorsa economica è costituita dal turismo, che, oltre a incentivare la creazione di moderne ed efficienti strutture ricettive, dà impulso alla rete commerciale e al comparto dei servizi. Il comune, sede di una sezione di pretura e di pubblici uffici finanziari, possiede istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (istituti professionale industriale e commerciale, tecnico commerciale e per geometri, istituto magistrale, licei classico e linguistico), due biblioteche, una casa di riposo e un orfanotrofio. Quanto all’assistenza sanitaria, i prenestini possono contare su un Ospedale, alcuni poliambulatori, un consultorio familiare, un centro di salute mentale e un Sert (Servizio Tossicodipendenze).
La criminalità è marginale nella vita di questo gioiello di storia e di cultura
Questa attenzione alle tossicodipendenze sembra giustificata dai fatti di cronaca che da qualche anno segnalano in zona la presenza di organizzazioni di spaccio di crack, cocaina oltre alle sostanze più leggere come hashish e marjuana. Gli interventi della Polizia hanno spesso messo in luce queste attività, che collegano la zona di Palestrina con Guidonia e Tivoli e Tor Bella Monaca a Roma.
Tra gli arrestati non solo stranieri, anche diversi italiani coinvolti nel traffico di distribuzione delle droghe e membri di organizzazioni criminali che operavano tra il Lazio, l’Abruzzo e la Puglia. Questi fenomeni rientrano nella casistica purtroppo consueta della provincia italiana e non intaccano più di tanto la vita di chi con queste sostanze non ha a che fare, se non per motivi sanitari.
Foto di Adriano Di Benedetto