Vivere in provincia: Subiaco, la soglia del Paradiso amata da Petrarca

Soglia del Paradiso, così il Petrarca chiamava Subiaco. La città è stata inserita nel club dei Borghi più belli d’Italia

Subiaco

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Soglia del Paradiso, così il Petrarca chiamava Subiaco. Per la sua posizione nel Parco dei Monti Simbruini, per la sua vivibilità e qualità dei servizi, ma soprattutto grazie al suo patrimonio di arti e tradizioni, la città è stata inserita nel club dei Borghi più belli d’Italia.

Subiaco, la soglia del Paradiso

La recente scomparsa di Gina Lollobrigida, la bersagliera dei film del dopoguerra, ha acceso di nuovo i riflettori sulla sua città natale: Subiaco. Dove sono nati anche ad altri personaggi illustri come l’ex calciatore Ciccio Graziani e Lucrezia Borgia, per citare due nomi agli antipodi tra quelli più conosciuti. Siamo sempre a caccia di luoghi in cui potersi trasferire fuori Roma.

In questo caso segnaliamo Subiaco come una scelta drastica, di rottura con la Capitale, perché la distanza è comunque notevole, circa 70 km e ci vuole quasi un’ora di auto per percorrerli tutti, fino al centro di Roma.

Per chi sceglie queste valli e questi monti però, tra monasteri e laghetti, faggeti e tradizioni secolari, è come intraprendere un viaggio dell’anima, per i paesaggi, la tranquillità, la pace e l’atmosfera intimistica che vi si respira. Se amate le discoteche, il rumore, la vita convulsa, questa città non fa per voi.

Immersa in un Parco con la stazione sciistica di Monte Livata

Il Comune di Subiaco conta oltre 9.300 abitanti e sorge a più di 400 metri s.l.m. nella valle superiore dell’Aniene, storico affluente del Tevere. La popolazione straniera residente, secondo l’ultimo censimento del 2015, era del 7%, in prevalenza rumeni e albanesi.

Subiaco fa parte della fascia dei comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale. Le vette più importanti dei Monti Simbruini attorno al borgo di Subiaco sono il Monte Calvo (1.591m) e il Monte Livata (1.429m), storica stazione sciistica di romani e laziali.

Il bosco di faggi nelle montagne si sviluppa su un’area di 3000 ettari, compreso nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. La città deve probabilmente il suo antico nome Sublaqueum (sotto i laghi) ai laghi Simbruina e Stagna.

Santa Scolastica e i monasteri benedettini distrutti dai saraceni

Alcuni ritrovamenti mostrano che sia stata popolata dagli Equi e dai Latini prima che vi arrivassero i Romani nel 304 a.C. costruendovi ben quattro acquedotti. Rapidamente la zona divenne meta di villeggiatura per gli imperatori. Lo testimoniano i resti di una villa che fece costruire Nerone, di cui rimangono dei marmi pregiati, un nucleo a due piani e vari ambienti. Tra gli altri ritrovamenti le fondamenta di un ponte-diga di notevoli dimensioni, oggi però scomparso e alcune statue rinvenute nella villa, ora al Museo Nazionale Romano.

Subiaco è anche la culla del monachesimo e della stampa. Sui resti della villa, nel V secolo d.C., San Benedetto da Norcia (patrono d’Europa) fece costruire uno dei tredici monasteri della zona, tutti in seguito distrutti dai saraceni, fatta eccezione per quello di Santa Scolastica.

La storia di Subiaco è legata a quella della stampa: fu proprio nei locali del monastero che nel 1465 due monaci tedeschi diedero vita alla prima tipografia italiana. Tuttora nella Biblioteca, situata sul lato nord del Chiostro Gotico, sono conservate decine di migliaia di testi antichi (100.000 volumi, 3780 pergamene, 15.000 documenti cartacei dal 1500 in poi, 440 codici manoscritti e 213 incunaboli), ed è visibile un’esposizione permanente “Subiaco e l’Umanesimo.

Con il passaggio del feudo sotto il dominio dei Colonna il borgo medievale andò progressivamente fortificandosi. Il territorio di Subiaco fu poi governato dalla famiglia Borghese, dai Borgia e dai Barberini. In seguito al crollo dello Stato Pontificio la cittadina fu annessa al Regno d’Italia.

Architetture religiose e civili

Oltre al Monastero di Santa Scolastica e i suoi tre chiostri di epoche diverse, sono presenti altri tesori architettonici del passato. Il Monastero di San Benedetto o del “Sacro Speco” costruito vicino a una parete rocciosa. La Chiesa di san Francesco, risalente al 1327 con altari lignei dei secoli XV e XVI.

Lì sorge anche la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, devastata dalle bombe della guerra e ricostruita poi. Infine, la Chiesa di Santa Maria della Valle che forma un complesso architettonico con la Cattedrale di Santa Scolastica e il palazzo di Papa Pio VI.

C’è poi la Rocca Abbaziale medievale e la già citata area archeologica della Villa di Nerone. Da ultimo c’è il Museo delle attività cartarie e della stampa presso la Rocca di Subiaco.

Ben collegata ma piuttosto lontana dalla Capitale

Subiaco è ben collegata tramite i bus della Cotral che vanno e vengono da Roma Ponte Mammolo (Metro B) in 55 minuti. Il treno invece impiega un’ora e nove minuti sulla tratta Roma – Vicovaro ma poi bisogna prendere il bus per raggiungere Agosta (19’) e ancora completare un altro tratto di strada per Subiaco con altri 17’. Quindi in totale più di un’ora e mezza ma con i cambi alle fermate diventano anche due ore. In auto invece si coprono i 70km per Roma in 56’ se il traffico scorre sulla SR 411 Sublacense da Subiaco al bivio con la SR5 per Vicovaro e poi con l’Autostrada Roma – L’Aquila fino al centro di Roma.

Con 622 € al mese si affitta una casa da 100mq

I prezzi medi degli appartamenti a Subiaco per quest’anno sono di 921€/mq per l’acquisto e di 6,22€/mq per l’affitto. Non sono il minimo ma tutto attorno si trovano prezzi più convenienti nei Comuni di Affile, Camerata, Jenne e Canterano. Le zone dov’è più probabile trovare case in affitto sono quelle lungo la strada regionale, che porta ad Agosta e Vicovaro, che segue il corso dell’Aniene. Tutto sta a sapere cosa si vuole.  Certamente Subiaco non è una meta comoda per chi deve lavorare a Roma ma lo potrebbe diventare per chi lavora in smart working e ama la montagna, per chi vuole dare un taglio netto alla vita in città e predilige le bellezze naturali di queste zone.

I servizi sono di buon livello. Essendo un paese comunque di circa 10mila abitanti a Subiaco si trovano le cose necessarie come supermercati, mercati, negozi di articoli da lavoro e da montagna. Ci sono tre farmacie e anche un Ospedale e il Distretto sanitario serve tutti i comuni dei dintorni.

Subiaco non rientra tra i borghi a rischio criminalità

In base alla graduatoria del 25 maggio 2023, secondo la Prefettura di Roma e il Ministero dell’Interno, Subiaco non ha i requisiti per rientrare nei territori a rischio criminalità e quindi non percepirà i finanziamenti dello Stato in materia di sicurezza. Al di là di qualche furto nelle ville della contrada Camarde, truffe ad anziani in casa e per telefono, atti vandalici e spaccio che hanno tenuto un po’ in apprensione la cittadinanza del borgo, a Subiaco non succede niente di eclatante.

Se da un lato è un male per il non percepimento dei fondi statali, per chi deve sceglierla come possibile residenza può far piacere sapere che non è un luogo pericoloso. Anche se l’anno passato si sono lamentati dei furti nelle case delle zone alla periferia, verso Monte Livata, ma erano per lo più ville non abitate da tempo.

Eventi legati alla cultura e alla gastronomia tutto l’anno

L’economia prevalente è quella turistica, legata agli sport invernali e d’estate per le gite in montagna. Questa vocazione Subiaco l’ha sempre avuta, fin dai tempi di Nerone. 

Negli ultimi anni ha riscosso un nuovo interesse il laghetto di San Benedetto, a 10 minuti dal centro di Subiaco. Quello che attrae i turisti sono le sue acque pure e cristalline.

Tra le industrie troviamo i comparti della carta, della stampa, dei metalli e dell’energia elettrica, ma importante è anche il settore agricolo, specializzato nella produzione di uva e olive

Eventi culturali interessanti si svolgono tutto l’anno.

Nel mese di agosto Rajche, radici in comune, un evento dedicato alla cultura locale e dialettale tra poesie, stornelli e canti popolari.

Ad ottobre i Festeggiamenti in onore di Santa Celidonia. La leggenda narra che la santa, intorno all’anno 1000, lasciò la casa paterna per ritirarsi a vita eremitica in una spelonca sui monti Simbruini, denominata “Mora Ferogna”. La grotta, miracolosamente, rimase in piedi nonostante i bombardamenti delle due guerre mondiali abbiano duramente colpito questa zona.

A marzo Subiaco c’è la Festa di San Benedetto da Norcia. Due giornate che hanno il loro momento centrale nella processione con la Statua di San Benedetto, presso la Basilica di Sant’Andrea.

Si tiene infine una fiera dell’enogastronomia e dell’artigianato dell’Alta Valle dell’Aniene dove, con i sapori, gli odori, gli usi e i costumi si faranno rivivere antiche tradizioni.