Vivere nei borghi più belli del Lazio: Ornaro
Sto scoprendo, grazie a questa rubrica, posti incredibili che non pensavo esistessero nel Lazio: Ornaro, un gioiello medievale a un’ora da Roma
Un borgo intatto, cresciuto attorno al Castello, a 640 metri su una rupe tufacea. Immerso in una natura incontaminata, tra campi coltivati e boschi di cerro e quercia. Un gioiello medievale poco conosciuto a un’ora da Roma e a pochi km da Rieti.
Sto scoprendo, grazie a questa rubrica, posti incredibili che non pensavo esistessero nel Lazio. Sono frazioni, con una storia antichissima, di solito abbarbicati su rupe tufacee, cresciuti attorno a un castello di una delle tante famiglie nobili, che hanno vissuto sotto il dominio del Papa Re, per cui non manca mai almeno una chiesa, un monastero nelle vicinanze e nella chiesa un affresco, un dipinto, una statua di pregio che risale al Medioevo o al Rinascimento.
Sono borghi bellissimi, perché conservano il fascino di quando sono stati fondati, la tranquillità di oasi di pace nella campagna laziale, capaci di attrarre il visitatore e anche di suggerire ipotesi di vita, di trasferimento, per ritrovare l’identità di sé stessi in sintonia con la vita a misura d’uomo, che qui è ancora possibile.
Un borgo sorto attorno a un Castello, a struttura piramidale
Siamo a Ornaro, frazione di Torricella in Sabina, comune in provincia di Rieti. Il borgo è composto da due nuclei: il borgo antico (Ornaro Alto), posto a 640 metri e abitato da 93 residenti, e la parte nuova (Ornaro Basso), posta a 583 metri, due chilometri più a nord, lungo la strada statale 4 via Salaria e abitata da 196 persone.
Rispetto al dato che ho trovato le cose potrebbero essere diverse ma non di molto. Ornaro ha una struttura piramidale, con la rocca in cima, la chiesa col bellissimo campanile di lato e quattro ordini di case che si spandono, come una corona, sulle curve di livello della collina su cui è adagiato.
Siamo tra altopiano e montagna, immersi in una natura incontaminata, con campi ancora ben coltivati verso nord-est e bellissimi boschi di cerro, quercia orniello e carpine verso sud-ovest.
Il territorio dove oggi sorge Ornaro è stato abitato probabilmente già dall’epoca preistorica. Il popolo dei Sabini dominava queste terre fino al Tevere, prima della fondazione di Roma.
Qui passava la Via del Sale, che veniva trasportato dalle saline a sud della foce del Tevere verso l’interno, dove erano le varie città sabine.
Con la conquista della Sabina da parte dei romani, la Via del Sale ha acquisito sempre maggiore importanza, ed è diventata l’asse portante di tutta la viabilità della zona, assumendo successivamente il nome di Via Salaria.
Il nome potrebbe derivare da quello di una Stazione di posta: Ab Octavum
Come spesso succede il borgo antico potrebbe essere sorto su una più vecchio, Pallatium, una città della Sabina scomparsa. Oppure se non proprio sulle rovine potrebbe essere nata nei pressi della città che non c’è più. La presenza della Salaria lascia pensare che vi fosse un via vai di pellegrini e soldati e commercianti da e verso Roma e nei pressi di Ornaro c’era una Stazione di Posta.
Una sorta di osteria con annessa locanda dove però si poteva far riposare i cavalli o anche cambiarli con altri più freschi per proseguire il viaggio. La stazione sembra si chiamasse Ab Octavum, ovvero a otto miglia da Rieti o anche Quadregesimus ovvero quaranta miglia da Roma, com’è indicato dalla colonna miliaria che si trova al bivio di Ornaro.
L’origine del centro abitato risale al X-XI secolo, quando cominciarono a costruire le case attorno al Castello per fondare un borgo fortificato (castrum). Il nome conosciuto doveva essere Amarius, dal quale è disceso Omaro e quindi Ornaro.
Poco più di un’ora di auto lo separa da Roma
Il paese è accessibile sia dalla nuova che dalla vecchia Salaria e una volta raggiunto, regala panorami strepitosi sia verso la bassa Sabina, fin quasi a Roma, sia verso la vallata del Turano, sia, verso nord, con la quinta dei monti che fanno corona al Terminillo. Il borgo dista da Roma 65 km, tra Ornaro Basso e piazza della Repubblica a Roma.
Percorrerli su una auto di media cilindrata lungo tutta la via Salaria richiede poco più di un’ora. Il bus della Cotral ci mette una quindicina di minuti in più ma costa molto meno. Se si vuole andare in treno bisogna raggiungere la Stazione di Poggio Mirteto (35,6 km) che in taxi costa circa 70€, poi in 48’ si arriva a Roma Tiburtina. Rieti è a 16 km di strada.
Il Castello appartenne alla famiglia Brancaleoni: pensavo che fosse un nome di fantasia!
Il Castello di Ornaro della famiglia Sormani, è proprietà privata, non visitabile. In origine appartenne alla famiglia Brancaleoni, non quelli di Norcia del famoso film con Vittorio Gassman, ma di Romanea. Poi il Castello fu degli Orsini e giù giù fino ai giorni nostri alla signora Elza Sormani.
La chiesa di S. Antonino Martire che risale al 1200 è l’unica che rimane, le altre sono tutte crollate. La chiesa è semplice e austera sia nell’impianto architettonico, sia nell’arredo degli interni. Ha una navata unica, disposta lungo l’asse est/ovest. La facciata principale si trova verso ovest ed ha un portale d’ingresso lineare, in pietra calcarea, sormontato da un timpano lineare sporgente.
L’altare principale è sorretto da una pietra miliare dell’antica Via Salaria e precisamente quella indicante il XLIII miglio, su cui sono incisi i nomi di tre imperatori: di Valentiniano, del fratello Valente e del figlio Graziano, che discendevano dalla famiglia dei Flavi, originaria della vallata di Falacrine, in territorio reatino e che aveva dato i natali agli imperatori Vespasiano, Tito e Domiziano.
Un dipinto di notevole valore abbellisce la volta dove si vede l’Assunzione della Madonna tra angeli musicanti, mentre sulla facciata anteriore dell’arco della volta è rappresentata l’Annunciazione. È stato definito dalla Soprintendenza ai Beni Culturali “Uno splendido saggio di pittura dei primi del ‘500… L’autore, di ambito provinciale, ricalca ancora i modi quattrocenteschi di Antoniazzo Romano ed è legato alla vena ingenua e popolaresca della pittura abruzzese”.
Prezzi delle case in leggero calo, affitti in crescita ma ancora convenienti
I prezzi degli immobili a Torricella Sabina, di cui Ornaro è frazione, sono 634€/m² mentre per gli affitti 5 €/m² (fonte: immobiliare.it) La possibilità di trovare appartamenti è più facile a Ornaro basso che nel paese antico, dove le ristrutturazioni necessarie diventano un ostacolo economico non in indifferente. Mentre in basso si possono trovare villette e ville anche con ampia disponibilità di camere, giardini e servizi a costi molto contenuti.
In provincia di Rieti, a settembre 2023, gli immobili residenziali in vendita sono stati richiesti in media 876€/m², con un aumento del 1,74% rispetto a ottobre 2022 (861 €/m²). Negli ultimi 2 anni, il prezzo medio nella provincia di Rieti ha raggiunto il suo massimo nel mese di aprile 2023, con un valore di 879€/m². Il mese in cui è stato richiesto il prezzo più basso è stato luglio 2022: per un immobile in vendita sono stati richiesti in media 840€/m².
Negli affitti la provincia di Rieti segue la tendenza del Lazio. Sono in aumento. A settembre 2023 per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media 7,49 €/m², con un aumento del 4,46% rispetto a ottobre 2022 (7,17€/m²mensili). Negli ultimi 2 anni, il prezzo medio nella provincia di Rieti ha raggiunto il suo massimo nel mese di agosto 2022, con un valore di 7,60€/m². Il mese in cui è stato richiesto il prezzo più basso è stato febbraio 2022: per un immobile in affitto sono stati richiesti in media 6,52€/m² al mese.
Attività di B&B cominciano a nascere nel borgo, segnali di turismo in crescita
L’economia del paese è stata da sempre basata sulla coltivazione della terra (cereali, foraggio, vite, ortaggi), sull’allevamento del bestiame (bovini, ovini, suini, animali da cortile), sul piccolo artigianato e sulle piccole attività commerciali a livello locale.
Oggi, sono pochi quelli che si dedicano ancora all’agricoltura, utilizzando perlopiù mezzi moderni per coltivazioni intensive di grano e foraggi. Sono divenute residuali la coltivazione della vite e l’allevamento del bestiame, alcuni si dedicano allo sfruttamento dei boschi per ricavarne legna da ardere.
Molti sono quelli che lavorano nel settore terziario, viaggiando verso Roma o verso Rieti.
Data la posizione favorevole a cavallo della Via Salaria ed alla vicinanza delle due città sopra citate, è ben sviluppata l’attività legata alla ristorazione ed all’accoglienza turistica. Infatti, sul territorio sono sorti quattro ristoranti e stanno nascendo dei B&B sia all’interno del centro storico che nei dintorni, dove funzionano due bar e due negozi di generi alimentari.
Una Corale Polifonica e un Gruppo Folk Ornarese tengono viva la tradizione musicale
Molto ricca la proposta di eventi e feste religiose ma da sottolineare la presenza di una Corale Polifonica, diretta dal maestro Massimiliano Del Moro, e in grado di esibirsi, con l’accompagnamento dell’organo, in brani complessi ed a più voci.
Il Gruppo Folk Ornarese, poi, ha fatto conoscere ed apprezzare il folclore di Ornaro (musiche, canti e balli popolari) un po’ in tutta l’Italia, esibendosi nei costumi della tradizione contadina e facendo musica di accompagnamento al tradizionale organetto diatonico, con attrezzi agricoli antichi (falce, rastrello, segone, zappa, vanga…).
Il Gruppo, oltre ad esibirsi in feste e manifestazioni in giro per l’Italia, organizza, ad Ornaro, eventi folclorico/culturali/ricreativi che mantengono vivace il paese: la “Festa delle castagne e del vino novello” a S. Martino, la “Frittellata di S. Giuseppe” il 19 marzo, il “Presepe nel muro” durante le feste natalizie, la “Festa del folclore e delle tradizioni contadine” alla fine di luglio.
*Foto di Ornaro, a corredo dell’articolo, gentilmente concessa dal sito “Arenarius.it”