Vivere nei borghi più belli: Fianello, il borgo fantasma

Immerso tra le boscose colline della Sabina, vicinissimo al confine con l’Umbria, c’è uno dei più bei borghi del Lazio

Borgo di Fianello

Borgo di Fianello

Immerso tra le boscose colline della Sabina, vicinissimo al confine con l’Umbria, sperduto quanto affascinante c’è uno dei più bei borghi del Lazio, abitato da pochissime persone, con molte case da ristrutturare. Meriterebbe una maggiore attenzione da parte di cerca luoghi tranquilli dove vivere meglio con meno.

Fianello è una frazione del Comune di Montebuono. Si trova vicino a Civita Castellana, in una zona montagnosa, difficile da raggiungere in linea retta. Bisogna percorrere la Flaminia per almeno 70 km e ci vogliono almeno 55’ in auto, per arrivare da Settebagni (GRA di Roma) a Calvi nell’Umbria, dove c’è un bivio per Fianello. La frazione dista solo 3 km dal Comune di Montebuono, che ha molte frazioni sparse con case, villette e casali nel raggio di 2 km.

I prezzi per investire sono i più bassi della provincia di Rieti

Il borgo sorge su una collina a 193 metri, ed è uno dei più piccoli del Lazio ed anche tra più suggestivi, purtroppo in fase di abbandono. L’odore di antico e l’amenità del luogo ci fanno immergere in un altro tempo. Lo scenario delle case antiche, alcune prive di infissi e di porte, crea un’atmosfera coinvolgente e nello stesso tempo misteriosa e si viene costantemente pervasi dal senso di abbandono. Eppure queste sono località che possono trovare nuova vita. Oggi, che in molti casi si può lavorare da casa, che la tecnologia consente di essere collegati col mondo da qualsiasi punto del Pianeta, chi potesse troverebbe qui la soluzione economica ai propri problemi logistici e la tranquillità che sempre cerchiamo nelle nostre vite convulse.

I dati di immobiliare.it dicono che a Montebuono (e nella frazione Fianello) il costo delle case è in media di 585 €/m², mentre quello degli affitti, in media è di5,07 €/m². Nella provincia di Rieti a settembre 2023 il prezzo richiesto per immobili in vendita è stato di 876 €/m² quando Rieti città la media è di 1.185€/m². Sempre a Rieti il prezzo medio richiesto per gli affitti è stato di 8,01 €/m² mentre in provincia la media è stata di 7,49 €/m². Come si notainvestire a Fianello è notevolmente meno caro che nel resto della provincia. I prezzi medi poi si riferiscono a case non da ristrutturare, quindi nel caso del borgo in questione i prezzi possono essere ancora più bassi.

Ci vivono una dozzina di persone e molte case si possono restaurare

Perché proporre un borgo abbandonato? Intanto non lo è del tutto. In base ai dati raccolti credo che ci vivano una dozzina di persone, per lo più adulti, di tutte le età, quasi tutti disoccupati o studenti o pensionati. Vivono soli, uno o poco più per abitazione, meno i giovanissimi. Quattro di loro sono stranieri e di origine europea.

Poi perché se si volesse rimettere a posto una casa potrebbe convenire. Dei 41 edifici presenti in paese solo 37 sono utilizzati, e di questi tre sono adibiti ad attività produttiva o commerciale. Di tutte queste costruzioni solo 8 sono in uno stato che possiamo definire buono, mentre gli altri sono in brutte condizioni ma riparabili.

Il borgo si rivela molto suggestivo anche se le abitazioni più antiche sono in condizioni pessime. Fianello subisce, com’è logico, pesantemente i segni del tempo. Passeggiando tra i vicoli si vedono notevoli edifici storici che meriterebbero un restauro e maggior cura. Un vero peccato poichè l’Italia potrebbe avere dei percorsi culturali e turistici che non hanno eguali nel mondo ed essere al primo posto per questo tipo di turismo, basato sulla storia e sull’arte. Periodicamente l’Associazione Fianello si propone di far rivivere l’antico borgo promuovendo attivita’ socio-culturali e ricreativi come mostre, seminari, convegni, meeting, corsi d’arte e di effettuare piccoli interventi di restauro.

Rivitalizzare i paesi in stato di abbandono si può. Qualcuno c’è riuscito.

Mi è venuta in mente un’iniziativa intelligente. Da almeno 15 anni, in alcune zone d’Italia, dei Comuni sono disposti a dare finanziamenti a fondo perduto o con interessi molto bassi e addirittura a vendere appartamenti alla cifra simbolica di un euro. Tutto però se l’acquirente si impegna per un tempo congruo a restaurare la casa e abitare nel luogo. Un modo per ridare vita a borghi bellissimi ma caduti in disuso. Due di questi sono Sambuca in provincia di Agrigento e Gangi in provincia di Palermo. Per recuperare le case, il patrimonio architettonico e per contrastare lo spopolamento del centro storico, il comune di Sambuca, ha portato avanti il progetto case a un euro.

Sono state messe a disposizione 17 unità edilizie. L’acquirente deve impegnarsi a ristrutturare la casa entro 3 anni dall’acquisto. Gli immobili sono tutti nel centro storico, esattamente nel quartiere arabo dei sette vicoli. Ugualmente in provincia di Palermo, a Gangi sono state messe in vendita case al prezzo simbolico di un euro. Il bando comunale era aperto anche alle aziende o a chi avesse voglia di aprire un hotel, un ristorante o un b&b nel borgo. Chi acquistava si impegnava a sostenere le spese del passaggio di proprietà e a sottoporre un progetto di ristrutturazione entro il primo anno, da concludere entro i successivi tre. Beh a Sambuca sono arrivate montagne di richieste che è stato difficile gestire le risposte. Forse anche perché la Cnn le ha dedicato un servizio nella tv americana e il quotidiano inglese The Guardian ha ripreso la notizia.

Una famiglia s’è trasferita da Belfast in Sicilia, grazie alle case a un euro

Il desiderio di ricercare un luogo più caldo e soprattutto più tranquillo e sicuro per la propria famiglia, ha portato qualche anno fa Claudio e sua moglie Evija, insieme a tutta la famiglia composta da 3 figli, un cane e un gatto a trasferirsi a Sambuca da Belfast. Erano decisi a cercare luoghi caldi, non hanno resistito all’accogliente borgo di Sambuca in Sicilia. Qui si sono fermati e hanno investito un euro e tutto il resto per la ristrutturazione.

Da artigiano del cuoio Claudio ha aperto un laboratorio conceria in un magazzino e s’è messo a produrre selle e accessori per moto di grossa cilindrata, come faceva in Irlanda del Nord ma anche articoli per l’equitazione, stivali, briglie, cinture, portafogli, ecc. che vende e spedisce in tutto il mondo. I figli possono crescere al sicuro, perché i ritmi di vita sono ben diversi da quelli della fredda e pericolosa Belfast. Vanno a scuola regolarmente: materna, elementare, media. Le opportunità di gioco e di fare amicizia sono maggiori qui che a Belfast. Insieme tutta la famiglia può godere di natura, cibo, cultura, servizi che offre la qualità della vita italiana. Ora tutta la famiglia vive felicemente una vita ricca di passioni, tra canoa, surf, trekking nei boschi e, a poca distanza possono andare al mare nelle spiagge più belle della Sicilia. 

Per chi viene dall’estero conoscere questi luoghi è un’esperienza emozionante

Non ce ne rendiamo conto ma per chi viene dal Nord Europa questi nostri borghi baciati dal sole e con la natura rigogliosa che li circonda sono un tesoro di storia, leggende, arte, cultura e vita sana. Si tratta di un luogo suggestivo: un pugno di case, un Palazzo ed una Chiesa arroccati lungo uno sperone che digrada in un paesaggio di boschi, vallate e colline verdissime.

Percorrendo la stretta strada che lo raggiunge, appare all’improvviso come se emergesse dalla profondità di un tempo lontano, immobile. Percorrere i sui vicoli, affacciarsi fuori dai muretti e dai giardini delle case, soffermarsi ad ascoltare i rumori sommessi della campagna è un’esperienza davvero emozionante.

Gli scantinati, voltati a botte o a crociera, presentano ancora i segni della loro primitiva utilizzazione: depositi di olio e vino, che venivano lavorati negli stessi ambienti, con buche scavate nel terreno e rivestite di laterizi. Fianello possedeva alcuni frantoi dove si produceva l’olio con macine in pietra mosse dall’asino (ne restano due, di macine, non di asini) e un forno monumentale che serviva per fare il pane per tutte le famiglie il giorno del sabato santo. Com’era la prassi di molti paesi del centro sud.

La sua storia si intreccia con l’Abbazia di Farfa, gli Orsini e i Savelli

Le vicende di Fianello sono un romanzo cavalleresco d’avventura. Nell’Abbazia di Farfa è custodito un documento dal quale risulta che nel 1036 d. C. il Castello di Fianello fu ceduto all’Abbazia da un certo Berlengario con le quote della moglie Bizanna e delle figlie Susanna ed Erlengarda. Da altre ricerche storiche è risultato che, nel Medioevo, Fianello è stato possedimento del Ducato longobardo di Spoleto (591-800 d. C.), poi dei Savelli e, nel Rinascimento, degli Orsini.

Dalla monumentale porta di entrata si accede alla piazzetta dove si trova il Palazzo signorile Savelli-Orsini, purtroppo tutto puntellato e in totale stato di abbandono e di fronte si trova la Chiesa di S.Giovanni Battista la quale conserva bellissimi quadri  restaurati dalle Belle Arti ed una statua lignea della Madonna del  1600. Di fianco notiamo la Torre medievale longobarda che aveva  funzioni difensive e cultuali, raro esemplare di torre pentagonale con  volta a vela (sec VI-VII d.c.).

Tra decadenza e abbandono il futuro dei residenti

Il borgo è in stato decadente per la gran parte delle case: il terremoto del 2016 ha purtroppo determinato crolli e alcuni palazzi sono inagibili o puntellati. Fianello è un paese fermo a 50 anni fa, quando in Italia iniziò il progressivo spopolamento dei centri medievali contadini e agricoli in favore degli agglomerati urbani. L’associazionismo locale (Associazione Fianello, Associazione ANUU della Bassa Sabina, Associazione Esperienza Globale) è l’ultima risorsa per salvare questo borgo dall’abbandono definitivo. Fianello è una piccola perla da visitare o da vivere.

In un’oretta al massimo si può girare tutto il paese. Durante il periodo estivo si possono sentire le voci provenienti dalle case restaurate da poco. La zona centrale é transennata ma il resto offre tanti piccoli angoli da ammirare. Sembra un borgo deserto ma in realtà ti rendi conto dalle voci, dai vasi di fiori ai balconi, dai panni stesi che è ancora abitato e per fortuna. Lasciarlo morire sarebbe un peccato. Una scomodità c’è. Le stradine sono talmente strette che se si entra con l’auto si rischia di restare intrappolati o di sbarrare l’uscita a qualcuno dal portone. Meglio parcheggiare prima di entrare in paese. In fondo è tutta area pedonale, no?

*Immagine di copertina dalla pagina Facebook “Fianello Medioevo”