Un borgo medievale a 20km della metropoli: popolato, dinamico, nel Parco di Veio, più campagna che città, accanto all’Olgiata ma con costi molto più bassi. Una cascata e una città fantasma nelle vicinanze.
L’hanno chiamata “isola” perché questo è il suo aspetto: su una rocca di tufo, circondata da mura e torri e dal fossato del Piordo. Sembra galleggiare nel mare verde che lo circonda, così il borgo resta sospeso, sulla sua rupe, quasi ad osservare quello che accade intorno, quasi a ricordare che quel tempo, che lì sembra essersi fermato, ogni tanto dovremmo recuperarlo anche noi, rallentando i nostri ritmi, se possibile.
Isola Farnese è un piccolo gioiello tra la Valle della Storta e il Pianoro della Comunità Campetti, nascosto tra la Cassia e le colline della campagna romana che portano fino a Formello. Così piccola ma ricca di storia, l’Insula prende il nome anche dal Cardinale Alessandro Farnese che nel XVII Secolo divenne proprietario del castello. Un luogo incredibile, a due passi da Ponte Milvio, dentro il GRA, eppure non sembra di stare a Roma.
Già dalla fine del X secolo si sa del castello come appartenente al territorio di Veio. Alla morte di papa Alessandro VI (Borgia) nel 1503, Isola rientrò in possesso degli Orsini, e il 9 ottobre del 1560, quando Paolo Giordano Orsini divenne duca, il Borgo fu accorpato al territorio di cui facevano parte Anguillara, Campagnano, Cerveteri, Formello, Galeria, Sacrofano e Trevignano.
A causa di alcuni debiti accumulati dal duca, molte delle terre passarono sotto il controllo di banchieri e potenti cardinali tra cui Alessandro Farnese. Nel 1568 il nome di Isola venne definitamente accostato a quello dei Farnese che però, nel 1650, riconoscendo l’impossibilità di pagare i debiti di famiglia, cedettero tutti i beni e diritti del ducato alla Camera Apostolica con la possibilità di riscattarli. Impossibilitati a onorare l’accordo, i Farnese dovettero cedere i loro possedimenti che furono aggregati alla provincia pontificia del Patrimonio di San Pietro.
Agli inizi del XIX secolo, il Castello fu acquistato dalla principessa Marianna di Savoia, passò poi in eredità a Maria Cristina, regina di Sardegna e, infine, ai marchesi Ferraioli fino a tempi molto recenti.
Isola Farnese è una piccola frazione del comune di Roma Capitale, tra La Storta e l’Olgiata, al km 17.8 della Cassia, nel XV Municipio. Conta un centinaio di persone come abitanti. Il borgo, nato nato sulle rovine di una antica città etrusca, è stato via via inglobato nella città, che nei secoli si è espansa in ogni direzione. Ci troviamo di fatto nel Parco di Veio, in campagna, nella periferia della città, a circa 10 km dal Raccordo. Isola Farnese è servita dalla linea bus 032 dell’Atac, che inizia dalla stazione di La Storta.
Va detto poi che la Cassia è una delle più belle periferie, dove si trovano palazzine circondate dal verde, parchi, residence come l’Olgiata e anche casali riadattati. Quello che offre Isola Farnese è vivere in un borgo medievale pur restando a Roma.
Ma c’è di più
Se si prosegue dopo il borgo, con la macchina, per Via Riserva Campetti, si trova una ripida discesa e s’incontra un cimitero sulla sinistra. Bisogna proseguire a destra su una strada un po’ sconnessa. Pochi metri più avanti, in un’ampia area è il caso di parcheggiare. Si prosegue a piedi e in un attimo si arriva alla meraviglia della Cascata della Mola. La piccola cascata a ferro di cavallo è un punto facilmente accessibile, l’acqua cristallina fa venire voglia di bagnarsi. Dall’altro lato del ponte invece si può ammirare la cascata in tutto il suo splendore, un salto inaccessibile di oltre dieci metri. Pare incredibile che a due passi dalle case della Storta ci sia una cascata come questa.
In questo borgo venne fondata, nel 1994, dagli abitanti del posto, la Communità di Isola Farnese con l’obiettivo di far conoscere ed apprezzare l’ambiente e le bellezze caratteristiche del luogo. Valter Andreoli ne è Presidente e insiste sul termine “Communità” che deriva dal latino “Communitas”, associazione di persone. La Communità organizza attività di genere turistico archeologico, mostre, presentazione di libri, attività educativa per le scuole superiori, giochi per i bambini, concerti musicali e attività ricreative. Ha dedicato molte risorse allo studio dei percorsi archeologici della città antica di Veio, oltre a garantire costantemente la pulizia e la percorribilità dei sentieri riaperti. Nell’articolo “Isola Farnese, un borgo in cui il tempo s’è fermato” di Ludovica Panzerotto, pubblicato il 2 maggio 2019 su Vignaclarablog.it, ho trovato l’intervista a Valter Andreoli.
“Fino a settant’anni fa Isola Farnese non era neanche collegata alla città – dice Andreoli- Roma la potevi raggiungere solo a piedi o con un mezzo privato. Poi finalmente nel 1950 hanno messo la linea del 201, l’autobus che con sole tre corse al giorno collegava Piazza della Colonnetta a Piazzale di Ponte Milvio”.
Capita che anche nei quartieri più vicini in molti non conoscano questa piccola favola di Roma Nord. “Chi abita in zona da poco neanche lo conosce il borgo, la prima volta che le persone arrivano alle cascate della Mola restano a bocca aperta, increduli che dietro casa possa esistere un posto così, mentre per noi che ci abitiamo non è una novità la bellezza di queste zone” continua Valter.
È tutto a misura d’uomo a Isola Farnese, gli abitanti si conoscono uno ad uno. “Ad Isola vivevano circa ottanta famiglie – spiega Valter – tutte composte da operai e prestatori d’opera che lavoravano per la Marchesa Ferraioli che dopo il 1900 rilevò il castello. La maggior parte di loro viveva al “cascinone”, l’edificio che sta sull’ultima curva prima di arrivare ad Isola e che ora hanno ristrutturato. C’era un grande portone chiamato “granarone”, era lì che si riponeva la trebbia e il grano raccolto. Tutti i campi che ci sono intorno al borgo erano coltivati, oggi grazie all’Università Agraria fondata nel 1908 e che ha sede proprio qui, facciamo in modo che tutti i terreni restino vivi, produttivi e puliti”.
Nel borgo antico, quello dentro l’arco, vivono circa venti persone, mentre a Isola Vecchia, quella che inizia alle “scalette” e che arriva a Piazza della Colonnetta, circa sessanta. Non c’è un censimento aggiornato ma più o meno è così.
Isola Farnese è nota per la produzione agricola, specie di verdure e ortaggi. Nonostante siamo in una zona residenziale, ci sono alcune attività artigianali che sono ancora attive, falegnamerie specializzate nella produzione di mobili su misura, porte, finestre e altri oggetti in legno. Piccole botteghe dove è possibile trovare oggetti di ceramica fatti a mano come vasi, piatti e oggetti decorativi.
Isola Farnese è nota per essere sede di alcune officine specializzate nella riparazione e manutenzione di veicoli a motore, data anche la vicinanza con il circuito di Vallelunga.
Inoltre ci sono alcuni laboratori dove si creano gioielli artigianali, realizzati con materiali preziosi come oro, argento e pietre preziose. È presente anche l’artigianato alimentare, dovuto alla vicinanza con le produzioni agricole, ci sono piccole attività che producono prodotti alimentari come pane, dolci, formaggi e salumi. Isola Farnese è anche una meta turistica grazie alla sua bellezza naturale e al Parco di Veio.
Il fatto di trovarsi nel Parco Naturale di Veio e nell’area archeologica con le necropoli etrusche, non è cosa secondaria. Da qui si può anche raggiungere Santa Maria di Galeria e Galeria Antica. Quest’ultima è una delle città fantasma più misteriose, selvagge e celebri del Lazio. L’accesso si trova a pochi metri dalla chiesa lungo la strada che conduce alla Cassia. Nel borgo antico di Isola c’è un solo hotel e una Casa del Pellegrino (sotto al Castello, lungo la strada che porta al borgo), una casa famiglia per accogliere i camminatori che affrontano la via Francigena.
Qui siamo alla penultima tappa del percorso. L’ultima è San Pietro a Roma. A volte sono riconoscibili i pellegrini, muniti di bordone, il lungo bastone che li sorregge nella salita che porta alla città, zaino in spalla, cappello per ripararsi dal sole e la famosa “concha de vieira” – la conchiglia del pellegrino, universalmente riconosciuta come il simbolo stesso del cammino e del pellegrinaggio – appesa al collo. Seguono sempre la stessa direzione, dall’Isola alla città.
Storia e tradizione, cultura e religione e poi ancora natura e arte, Isola Farnese è piccola ma non finisce mai di sorprendere.
L’affitto medio mensile per un appartamento a Isola Farnese può variare da circa 600 euro per un monolocale a oltre 1500 euro per un appartamento con più stanze. Le spese mensili per le utenze, come elettricità, gas e acqua, possono aggirarsi intorno ai 150-200 euro.
I dati ufficiali medi per settembre 2023 dicono che il costo di un appartamento qui è di
2.125 €/m², il prezzo minimo incontrato è di 1.750€/m² , il massimo 2.500€/m² (fonte: immobilaire.it). Per gli affitti il prezzo medio, sempre a settembre 2023, è di 8,00€/m². Da un minimo di 6,50€/m² a un massimo 9,50€/m².
Facendo riferimento ai prezzi della provincia di Roma le medie di quest’anno risultano più alte in provincia: 2.719 €/m², con una diminuzione del 1,09% rispetto a settembre 2022 (2.749 €/m²).
Negli ultimi 2 anni, il prezzo medio nella provincia di Roma ha raggiunto il suo massimo nel mese di giugno 2022, con un valore di 2.756€/m². Il mese in cui è stato richiesto il prezzo più basso è stato novembre 2021: per un immobile in vendita sono stati richiesti in media 2.694€/m² .
Il costo di un appartamento nel Comune di Roma a settembre 2023 in media è stato di 3.311€/m² e quello più basso è stato registrato a Monte Flavio con 405€/m².
Per gli affitti la Provincia di Roma ha il suo costo più alto a Santa Marinella, località di mare, con 18,3€/m² e il più basso a Montorio Romano con 4,18€/m². La media della Provincia parla invece di 14,42€/m² con un aumento sull’anno prima del 4,19% quando la media era di 13,84€/m². Tutto sommato Isola Farnese parrebbe una soluzione ideale, sempre che si trovi da affittare.
I trasporti pubblici a Roma possono rappresentare una spesa significativa, con un abbonamento mensile che può costare circa 35 euro. Ameno che non si voglia ricorrere ad opzioni di trasporto più economiche, come la bicicletta o lo scooter. In pochi minuti si raggiunge il GRA (a 6 km) e qualsiasi direzione nel Paese. Il Ponte Duca d’Aosta a Roma dista solo 17 km da Isola Farnese e il percorso, traffico permettendo, si copre in 34’ con l’auto.
Dal punto di vista delle strutture sanitarie vivere a Isola Farnese può risultare vantaggioso per la vicinanza più o meno buona con diversi Ospedali della Capitale, come l’Ospedale San Pietro – Via Cassia Km 3.500; il Policlinico Gemelli – Largo Agostino Gemelli 8; l’Ospedale S. Andrea – Via di Grottarossa 1035; l’Ospedale Sant’Anna – Viale Marconi 22 e il Policlinico a Tor Vergata – Viale Oxford 81, tutti a Roma.
Queste strutture ospedaliere offrono una vasta gamma di servizi sanitari, tra cui pronto soccorso, reparti specializzati e ambulatori. In caso di emergenza è sempre consigliabile contattare il numero di emergenza locale, che in Italia è l’118.
Foto dalla pagina di Isola Farnese Parco di Vejo
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