Vogliono cacciare un parroco amato
Il vescovo della diocesi di Velletri-Segni sta provando di nuovo a mandare via Don Alberto Raviglia. Perché?
Vi abbiamo già informato su questo giornale della visita pastorale di mons. Apicella, vescovo della diocesi di Velletri-Segni, presso la parrocchia di S. Sebastiano Martire, sita in Valmontone, dal 14 al 20 di aprile, svoltasi secondo il programma: dalla mattina alla sera ci sono stati diversi incontri, sia con le istituzioni scolastiche, sia con le istituzioni sanitarie (Valmontone Hospital), sia con il presidente del Fashion District, con la stazione locale dei Carabinieri e con i vari gruppi parrocchiani (famiglie, giovani), una riunione assembleare e anche le varie celebrazioni, la S. Messa in parrocchia, le varie liturgie, delle lodi al mattino, la celebrazione della messa nelle due Chiese sussidiarie, di Colle S. Giudico e Colle S. Giovanni, la visita agli ammalati.
Tutto faceva sembrare che le cose si fossero rasserenate rispetto a 3 anni fa, in cui si era ventilato il trasferimento di Don Alberto Raviglia, parroco della parrocchia di S. Sebastiano Martire, alla parrocchia S. Maria Assunta di Gavignano, invece, venerdì scorso, 17 Maggio, giorno in cui era in programma il ritiro mensile con tutti i sacerdoti e il vescovo Apicella in diocesi, durante un intervallo c’è stata la comunicazione personale del vescovo a Don Alberto Raviglia di andare a Gavignano, senza alcuna perdita di tempo.
Se il vescovo Apicella aveva intenzione di trasferire Don Alberto Raviglia, già dalla visita pastorale, avrebbe “dovuto” informare l’interessato e i parrocchiani durante la visita pastorale e in questi giorni parlando con un altro vescovo, mons. Tommaso Cascianelli, passionista, vescovo a Bahia, nella diocesi di Irece, Brasile, che abbiamo avuto modo di conoscere in un’altra intervista, la visita pastorale non si sarebbe dovuta fare per nulla, “perché il senso della visita pastorale in parrocchia è quello di vedere il cammino che il parroco e la comunità hanno fatto sino allora e se c’è motivo di spingerli, di spronarli ancora per un ulteriore cammino, più avanti, più in profondità”.
Ricordiamo ai lettori che c’è in atto presso la parrocchia S. Sebastiano Martire la costruzione di una grande Chiesa, la cui convenzione con il Comune di Valmontone è stata già approvata e registrata presso l’Ufficio del Registro di Velletri.
Don Alberto Raviglia opera da 40 anni nella parrocchia di S. Sebastiano Martire. Una missione, la sua, ineccepibile, senza mai tirarsi indietro verso il prossimo e gli ultimi che sono di casa presso la sua parrocchia.
Ricominciare daccapo in un’altra parrocchia per Don Alberto sarebbe difficile, non perché non lo voglia fare, ma perché ragionevolmente dopo 40 anni un parroco non si manda altrove a meno che ci sia un motivo molto serio.
Specie se nella nuova destinazione che gli è stata riservata, pare, almeno a sentire alcune opinioni di chi conosce la situazione di Gavignano, troverà una condizione un po’ precaria da un punto di vista pastorale.
Intanto 24 ore dopo che Don Alberto Raviglia aveva dato notizia ai propri parrocchiani, cioè il sabato sera, 18 Maggio, dopo la S. Messa vespertina, arriva una telefonata ala parrocchia di S. Sebastiano Martire: è il consiglio pastorale di Gavignano che chiede di parlare con Don Alberto per la conferma della notizia.
Una situazione “normale” avrebbe richiesto che un consiglio pastorale parrocchiale, sentita la voce che poteva avvenire in tanti modi da Valmontone, avrebbe dovuto interpellare subito il proprio parroco, per cui c’è una conferma indiretta della situazione difficile che sta attraversando la parrocchia S. Maria Assunta di Gavignano.
Ci auguriamo che questa situazione venga fermata al più presto e ci chiediamo quali sono le motivazioni di questo trasferimento? Vi terremo informati sugli sviluppi di questo caso.