Chi l’avrebbe mai detto. Certamente non quel ragazzo di 17 anni e suoi genitori, ignari della truffa che li aspettava dietro l’angolo.
Una passione sfrenata per il pallone, il sogno di giocare in una grande squadra ed un procuratore, di fama internazionale, che sembrava essere a prova di bomba: Antonio Scinà.
Così quando quest’ultimo prospetto al giovane e alla sua famiglia la possibilità di giocare nella AS Roma dietro il modico compenso di 8.500 euro, i soldi sono diventati niente al cospetto del sogno di una vita.
Ma il sogno, come riferisce “Il Messaggero”, si è presto tramutato in una colossale truffa. Antonio Scinà, già deferito dalla F.I.G.C nel duemilanove per fatti analoghi, è stato condannato a scontare un anno di reclusione per truffa ed a risarcire la somma di diecimila euro alla famiglia del calciatore.
Nessuno poteva immaginare che un procuratore internazionale che annoverava nel suo curriculum collaborazioni eccellenti con squadre del calibro di Arsenal e Juventus, potesse essere un truffatore. Adesso la giustizia farà il suo corso ma nulla potrà restituire al giovane ragazzo il sogno di diventare un campione del calcio.
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