Zagarolo si trova nelle campagne romane a est della capitale. Ha una particolare forma allungata, infatti il borgo si distende come una freccia per due km su una collina di tufo fra due lunghe valli.
Secondo la tradizione, qui si trovava un insediamento urbano dove avevano trovato rifugio gli abitanti di Gabi, la città etrusca distrutta da Tarquinio il Superbo, l’ultimo Re di Roma.
Dopo la caduta dell’Impero Romano la storia del luogo si confonde e le prime notizie certe del borgo medioevale risalgono al 970 d.C. quando Papa Giovanni XIII diede questi territori in feudo a sua sorella Stefania dei Conti di Tuscolo.
Nel 1043 subentrò la famiglia Colonna che amava a tal punto questi posti da cedere il Tuscolo pur di mantenere Zagarolo e Colonna. La disputa fra Bonifacio VIII e i Colonna portò alla sua distruzione insieme a Palestrina.
Quando nel 1435 arrivò la pace, Zagarolo divenne il quartier generale di Lorenzo Colonna. Fu poi distrutta ancora una volta dal cardinale Vitelleschi e ricostruita ancora una volta dai Colonna.
Nel 1538 con Vittoria Colonna iniziò il ‘ramo Colonna di Zagarolo’ con suo figlio Pompeo. In quegli anni venne redatto lo statuto comunale e si visse un periodo di pace e di prosperità. L’amore dei Colonna era talmente forte che Marzio Colonna si riempì di debiti per ristrutturare la città.
I suoi successori furono costretti a vendere il ducato ai Ludovisi nel 1622 e successivamente ai Rospigliosi che diedero un nuovo assetto urbanistico all’intera cittadina, realizzando la zona del Borgo Nuovo (oggi corso Vittorio Emanuele) e quel capolavoro della chiesa barocca di San Pietro che richiama alle forme del Bernini.
Nel 1858, Pio IX diede a Zagarolo il titolo di ‘città’.
Oggi Palazzo Rospigliosi ospita il Museo del Giocattolo, il museo tematico più grande d’Italia e una sede di Lazio Innova dedicata all’innovazione, ed una serie di eventi durante tutto l’anno.
Da non perdere la tradizionale Sagra dell’Uva, che sottolinea l’alta qualità dei vini Zagarolo DOC che riposano nelle cantine di tufo, e la Festa di San Lorenzo ad agosto.
Per gli amanti dei piatti della tradizione bisogna assaggiare il Tordo Matto e le sarzefine.
Claudia Bettiol
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