Categorie: Sport

Zaniolo, l’emblema della rinascita romanista

La Roma è in lotta per l’obiettivo stagionale. La Champions, sogno irresistibile dello scorso campionato, deve essere presente nel futuro della squadra. Lo merita la tifoseria, lo necessitato le casse societarie ed è imprescindibile se si pensa a quanto sia alta l’asticella del talento in rosa. La prima parte di stagione, però, aveva evidenziato limiti e difetti sotto tutti i punti di vista. La vittoria era solo un’utopia, la sconfitta una prassi. Sprofondati in classifica, fragili psicologicamente. Il rimedio sembrava non esistere, la medicina doveva essere ancora inventata. E invece no, serviva solo il talento semplice e puro di un ragazzo di 19 anni, che ha rivoluzionato il mondo Roma e che si sta preparando a segnare il prossimo futuro del calcio italiano. Nicolò Zaniolo, il genio della lampada che nessuno poteva aspettarsi. La linea verde che non ha badato al contorno, ma ha fatto quello che gli viene naturale: giocare al calcio come pochi altri sanno fare.

Basta guardalo per capire quanto vale. Fisico da fare invidia a molti altri calciatori, il neanche ventenne ha delle capacità tecniche fuori dal comune. I contrasti in mezzo al campo li vince, perché in fisicità eccelle. La visione di gioco non manca, anzi è ben sviluppata. Poi c’è quel qualcosa in più che lo eleva. Le situazioni criptiche si risolvono se si hanno i codici promozionali giusti. Trovare un modo per risollevare morale e prestazioni della Roma era, alla fine della fiera, un compito semplice. Bastava mettere in campo Zaniolo.

Il centrocampista ha accesso la luce in una stanza buia e lo ha fatto rischiando il dribbling quando le difese erano chiuse, provando un passaggio filtrante efficace, risolvendo la pratica con dei colpi di genio complessi, ma che lui li ha fatti sembrare elementari come stare davanti alla tv e guardarlo segnare. I gol realizzati nelle ultime due partite casalinghe dei giallorossi, sono l’emblema del giovane atleta. Da terra per ben due volte contro il Torino non è da tutti. Finte a più riprese contro il Sassuolo è una roba per pochi eletti. É solo l’inizio della sua carriera e deve essere preservato senza pressioni di troppo, ma se la Roma è in lotta per il quarto posto, molto lo si deve a lui. Galeotto fu quello scambio con Nainggolan. Il belga non incide come un tempo e l’Inter non ha parole per definire la cessione di Zaniolo.

Redazione

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