Zelensky parla alla Camera, Draghi risponde e pone le basi per una nuova Italia

Il discorso che si è tenuto oggi al Parlamento da parte di Volodymyr Zelensky, Presidente dell’Ucraina è stato un momento importante, ma ancora più importante è stata la risposta di Mario Draghi, che con le sue parole, ha posto le basi per una nuova Italia. Abbiamo intervistato Marco Antonellis, giornalista esperto di retroscena politici per saperne di più.

Il valore della risposta di Mario Draghi?

“È stato un intervento importante, non solamente per quello che ha detto, erano cose che in generale già si sapevano, ma è un discorso simbolicamente importante perché grazie a Draghi, l’Italia si riposiziona all’interno dell’asse euroatlantica, nel cuore dell’Europa e al centro dei rapporti con gli Stati Uniti d’America”.

La nostra politica estera prima di Draghi?

“Le posizioni filorusse e filocinesi di Conte, durante il periodo del Covid non erano state prese bene a Washington, tantomeno a Bruxelles e al Quirinale. Al di là del merito del discorso, la risposta di Draghi dopo e il discorso di Zelensky prima, simboleggiano un rientro dell’Italia all’interno della politica e dell’alleanza euroatlantica. C’erano stati molti sbandamenti filo-Putin da parte dei partiti di governo e anche a favore della Cina. In fondo ancora si discute del tema degli aiuti dalla Russia durante il Covid”.

Il discorso di Draghi è stato decisivo?

“Visto i precedenti disequilibri, Mario Draghi sta avendo il ruolo di garante. Il discorso di Zelensky accompagnato dalla risposta di Mario Draghi lo certifica, da oggi nasce una nuova Italia. Un’Italia che dimentica gli sbandamenti russi e cinesi e che guarda all’Europa e all’America, che poi è il suo alveo originario“.