Zingaretti: “Querelo i radicali per diffamazione”
In risposta alla questione sollevata sui rimborsi degli stipendi dei consiglieri provinciali
“Il Presidente della Provincia da sempre non riceve un salario, ma un’indennità di carica fissa di circa 5mila euro al mese, come previsto dalla legge. L’ente rimborsa esclusivamente i contributi previdenziali agli eventuali datori di lavoro degli eletti, nulla a che vedere con il meccanismo dei rimborsi degli stipendi dei consiglieri provinciali. La mia dichiarazione dei redditi è sempre stata online sul sito internet della Provincia di Roma e la questione oggi sollevata dal Partito Radicale sulla stampa è già stata oggetto di una risposta esauriente ad un’interrogazione del gruppo consigliare Pdl della Provincia di Roma in data 2 aprile 2009”.
E’ quanto dichiara in una nota Nicola Zingaretti, candidato alla presidenza della Regione Lazio.
“Nella mia vita sono stato prima dipendente della Sinistra Giovanile, a partire dal 1991, e, successivamente, del Pds, poi dei Ds e, dalla sua costituzione, del Partito Democratico, in maniera continuativa con assunzioni e riassunzioni determinate dai processi politici e dalle conseguenti trasformazioni giuridiche della ragione sociale del partito in cui milito. In particolare, nell’autunno del 2007 sono stato fondatore del Partito Democratico ed eletto segretario regionale dopo le elezioni primarie ottenendo 282mila voti dei cittadini. In virtù di questa elezione e della fondazione del Pd si è avviato un percorso che ha visto confluire i Democratici di Sinistra nella costituzione del Comitato Provvisorio del Partito Democratico del Lazio, da cui sono stato in seguito assunto così come avvenuto per tutti gli altri dipendenti in tutta Italia. Nella vicenda sollevata non c’è quindi alcunché di anormale né, tanto meno, alcunché di illegale. L’iniziativa del Partito Radicale si prefigura quindi come un osceno tentativo di discredito di una persona perbene, una macchina del fango in piena campagna elettorale. Per questo ho dato mandato ai miei legali di presentare una querela per diffamazione. Rimane il rammarico che una storia di identità e di battaglie politiche e civili, come quella del Partito Radicale, venga rovinata da una pagina così falsa, strumentale e vergognosa”.